Quali sono le differenze tra farina comune e grani antichi
Impariamo a riconoscere quello che portiamo in tavola!
Sappiamo cosa mangiamo? Sappiamo, ad esempio, le differenze tra farina comune e grani antichi? Oggi si fa una gran confusione, ma sarebbe bene conoscere al meglio quello che portiamo sulle nostre tavole: la tradizionale farina di grano tenero è il risultato di un grano selezionato, modificato e incrociato nel corso degli anni per favorirne la coltivazione intensiva e la massiccia produzione. Ma tutto questo danneggia il potere nutritivo degli alimenti preparati con questa farina, per questo oggi stiamo riscoprendo i grani antichi.
I grani antichi sono tutti quei grani rimasti “intatti”, autentici, genuini, come erano in passato, senza modificazioni da parte dell’uomo. Sono tornati di moda e la salute e il sapore ne guadagnano. I prodotti preparati con i grani antichi sono diversi, come ricorda Domenico Privitera, presidente Fic Regione Sicilia:
“Un pane preparato con farina derivata da grano antico lievita in larghezza più che in altezza. Tuttavia, anche se diverso da come siamo abituati, un prodotto preparato con farina integrale derivata da grani antichi come i nostri, quelli siciliani, cucinato in forno a legna, non solo è più salutare, ma riprende una tradizione che è radicata nella nostra terra e nei nostri ricordi“.
I grani antichi, dei quali fa parte anche il kamut, molto usato di recente, fanno parte della nostra tradizione ed è bene riscoprirli e riconoscerli.
Ed ecco come fare il pane con i grani antichi: