Slow cooking per tutti, cucinare lentamente il nuovo libro di Cristina Scateni
Tecniche lente in cucina, marinature, cotture sotto la cenere e a vapore oltre al tempo ritrovato. Tecniche antiche e moderne
Settembre è stato il mese di diverse pubblicazioni di amiche foodie, ecco qui un altro libro di cucina interessante di un’amica, la food writer per lavoro e per passione, Cristina Scateni.
Lei vive e lavora nella frenetica Milano, nel mondo della comunicazione, manda email all’una di notte mentre mangia davanti al computer e ha sempre poco tempo, ma conserva nella sua anima le origini umbre dove è cresciuta, e il primo amore verso il cibo è stato guardare sua nonna che stendeva la pasta sfoglia lentamente e con pazienza.
Oggi oltre al lavoro principale, scrive di food su Dissapore, coltiva fragole e pomodori nel suo metro quadro di balcone. Spadella, sforna e impasta, stende la sfoglia a mano… come nonna insegna. Le piacciono più di tutto il pane col pomodoro, i brasati, l’olio nuovo. È appassionata di tecniche culinarie vecchie e nuove, ama i bistrot parigini, sempre in cerca di idee e, di tanto in tanto, anche di asparagi.
Il libro che ha appena pubblicato per Ponte alle Grazie, con la prefazione e collaborazione di Allan Bay, tratta l’argomento della lentezza in cucina, tecniche antiche e moderne della cottura lenta.
In questo libro troverete 150 ricette, dai brasati, ai bolliti, agli stracotti, ma anche preparazioni più gustose ripensate per essere sottoposte a questa tecnica di cottura che non ha bisogno dell’aggiunta di grassi, oltre a notizie che ha raccolto sulle tecniche di cottura.
Dice Cristina “Una pratica antichissima, per anni ignorata dai più, ma da sempre utilizzata dagli chef e in tempi recenti sperimentata anche nelle cucine di casa: la cottura lenta. Una filosofia, un modo per riappropriarsi del tempo, ma soprattutto una tecnica adatta alla preparazione di molte pietanze che rende sublimi carni, pesci, legumi, verdura e uova.”
In un periodo dove tutto è veloce, dove le ricette sono fatte in 5 minuti perché non iniziare magari col prendersi il tempo che ci vuole, partendo dalla cucina, potrebbe essere un modo per ritrovare del tempo, no?