Anila Quayyum Agha, tra luci, ombre e ricami
Una mistica magia con una sola lampadina
Un cubo di legno intagliato a laser illuminato all’interno da una sola lampadina e appeso al centro dello spazio.
“Intersezioni” è l’istallazione dell’artista pakistana Anila Quayyum Agha, vincitrice del voto del pubblico e della giuria dell’ArtPrize 2014.
Esposto al Grand Rapids Art Museum, Michigan, il cubo di 6,5 metri per lato, genera un fitto gioco di ombre e luci su pareti, soffitto e pavimento, travolgendo completamente sala e spettatori.
Il pattern geometrico evoca le meravigliose decorazioni degli spazi sacri islamici, la purezza e la simmetria del disegno potenziate dalla moltiplicazione delle ombre.
Il fregio intagliato sul legno riproduce un modello presente all’Alhambra, in Spagna, in bilico tra la cultura occidentale e quella islamica, luogo dove la storia dei due mondi ha convissuto in armonia.
Quayyum Agha ricorda che il Palazzo dell’Alhambra è la testimonianza della simbiosi delle differenze ed è proprio questo il concetto che l’ha profondamente ispirata.
Ha voluto ricreare la sensazione di stupore, meraviglia e pace che ha visto sui volti dei turisti al Palazzo.
L’artista spiega che, nell’arte islamica, il non figurativo esiste a prescindere dalla natura e della vita terrena e come tale non è “vulnerabile o aperto a una miriade di interpretazioni.”
Agha ha voluto che Intersections fosse uno spazio inclusivo, in cui i visitatori di qualsiasi colore, religione, opinione o convinzione possano sentirsi i benvenuti alla meraviglia.