Hollis Brown Thornton e l’imperfezione analogica
Visioni di nostalgia e memoria
Hollis Brown Thornton, 1976, è nato e cresciuto ad Aiken, Carolina del Sud. Nella sua città ha aperto con la moglie Threads, interessante boutique di abbigliamento contemporaneo. Lavora a tempo pieno come artista.
La sua visione creativa è concentrata sui temi dell’identità e sul mondo fisico e digitale in evoluzione.
Attinge ispirazione dalle foto di famiglia, dalla cultura pop e dalla tecnologia obsoleta, audiocassette, VHS o floppy disk, che giocano un ruolo chiave nell’unire un presente fugace e un passato quasi dimenticato, evocando una strana e nostalgica sensazione.
Chi siamo? Cosa succede dopo?
Domande esistenziali e incertezze della vita. Memoria, realtà e ignoto sono i temi del suo lavoro.
L’idea di base è il mondo in flusso costante e la trasmette in arte lasciando tracce di parti cancellate, incomplete, perché la frammentazione rappresenta l’imperfezione della memoria.
E così, scenari e ambienti fungono da spazi vuoti da riempire, forse.
Parte da un’immagine digitale e la converte in forma fisica, analogica. Le sue opere conservano i bordi duri dei pixel e il realismo della fotografia, ma le imprecisioni volute e le parti mancanti rappresentano l’errore umano perché è più forte e interessante della perfezione digitale.
Dipinge con pennarelli indelebili, matite e con il pigment transfer, una particolare tecnica di stampa manuale che trasferisce i pigmenti di colore su carta. Utilizza vernice acrilica per trasferire i pigmenti da una superficie a un’altra. L’immagine originale è coperta di vernice, posta a faccia in giù sulla nuova superficie e lasciata asciugare. A processo concluso, la carta viene rimossa e il risultato è l’immagine originale completamente trasferita e inevitabilmente diversa.
Visioni di un malinconico passato.