Il giardino degli zombie
Niente più nani simpatici a sorridere nei giardini: sono arrivati gli zombie
Ce li aveva mio zio in giardino: io crescevo e loro negli anni rimanevano lì, immobili e imperscrutabili. Che i nani da giardino siano una delle decorazioni più bizzarre che l’umanità abbia potuto inventarsi è indubbio: pare che inizialmente apparvero in Germania nel XVII secolo e furono poi resi popolari da tale Sir Charles Isham, che mise in bella mostra nel suo giardino in Inghilterra 22 statuette di terracotta importate dal continente.
Ma che debbano essere proprio dei nani, abitanti dei boschi, a essere chiusi in un giardino a sorridere agli astanti non piace ai molti che, riuniti sotto la comune bandiera del Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino, già da anni lottano per riportare in natura i poveri nani (a volte finendo anche in galera). Ci sono anche sindaci che li vietano (e cittadini che “solidarizzano con i nani”). E come dimenticare la fantasiosa Amélie Poulain, che tra le tante invenzioni della sua avventura cinematografica si cimenta pure nella farsa del nano viaggiatore per spronare il padre vedovo e appassionato di nani a lasciare le quattro mura di casa per andare a vedere un po’ di mondo…
Una nuova altra forma di ribellione al concetto di nani da giardino arriva dal gruppo di Revenant FX, che ha rifatto il look trasformandoli in non-troppo-simpatici… zombie. Realizzati con stampi in resina, i nani-zombie, disponibili in vari modelli e in varie misure e in vendita su Etsy, sono dipinti a mano con vernici resistenti alle intemperie per far sì che i giardini in qualsiasi angolo di mondo possano essere infestati da queste creature. Ma chi penserà a liberare questi dalla loro dannazione eterna?