Intervista a Beatrice Mezzanotte, designer di gioielli per BeA
Una collezione di gioielli unici per un legame d'amore
Beatrice Mezzanotte, dopo anni da designer per brand d’alta gioielleria, ha scommesso su se stessa, puntando sulla passione per il design e la capacità che la maternità le ha regalato di percepire le proprie emozioni con nuova profondità. Per BeA ha imparato a tradurle in gioielli unici realizzati a mano.
Beatrice, presentaci BeA.
BeA è una collezione di gioielli in argento e oro, dedicata all’universo dei legami affettivi. Il logo di BeA rappresenta due volti racchiusi in un cuore, due anime che si fondono in un abbraccio diventando una cosa sola, come avviene nei legami più autentici.
Sono gioielli delicati e leggeri che possono portarsi ogni giorno e che ricordano però le tappe fondamentali della nostra vita.
Il loro design e le loro forme sottilmente irregolari, tipiche dei gioielli fatti a mano, uniscono la poesia e la delicatezza di un messaggio scritto a mano e il valore di un oggetto prezioso.
Come nascono i tuoi gioielli?
La passione per i gioielli, metalli e pietre, è nata in me molto presto: dopo aver lavorato diversi anni come designer per brand leader dell’alta gioielleria sono diventata mamma, e questo mi ha dato la spinta e l’energia per creare una collezione di gioielli che raccontasse di me.
Volevo dei gioielli che potessero racchiudere storie e riempirsi di significati, diventare parte della persona che li indossa e di quella che li regala.
Cosa vuole esprimere la collezione dei Doppi?
Protagonista di questa collezione è la Condivisione, il dono di una parte di noi alla persona amata: ciondoli gemelli (spesso uno più piccolo, l’altro più grande), collane e bracciali ‘scomponibili’ (che giocano sui pieni e sui vuoti) che possono essere indossati da mamma e bambino, fratelli e sorelle, piccoli e grandi amici, e da tutti coloro che possiedono un pezzetto del nostro cuore. Un segno visibile dell’Altro che ci completa e porta con sé una parte di noi.
L’idea di un gioiello ‘doppio’ risolve inoltre con eleganza e praticità anche il dilemma che si crea quando nasce un bambino: il regalo si fa alla mamma o al nuovo nato? Ecco quindi la soluzione perfetta, un gioiello per entrambi!
Come concili la tua esperienza di mamma e imprenditrice? Quanta ispirazione trai dalla maternità per il tuo lavoro?
Qualcosa frullava da tempo dentro di me, allora un giorno mi sono decisa e ho attrezzato un angolo della casa a laboratorio, ufficio, magazzino, e anche nursery: così è nato BeA legami preziosi.
Ho voluto scommettere su di me, sulla mia determinazione, sulla mia costanza, ma anche sulla mia capacità di bilanciare il tempo da dedicare alla famiglia e al lavoro, combattendo inoltre giorno dopo giorno timidezza, burocrazia, numeri e regimi fiscali, che spesso smorzano gli entusiasmi. Alla fine ho inventato una nuova me imprenditrice, e l’ho scoperta contenta, desiderosa di immaginare, ma soprattutto sostenuta dalla famiglia e dagli amici veri.
Ho scommesso sulla mia creatività ma anche sulla grande necessità e disponibilità ad imparare, condividere e avere fiducia negli artigiani che hanno tanto da insegnarmi e con cui ormai ho uno stretto e armonioso rapporto di collaborazione e di condivisione di una passione.
I miei figli, sono la mia prima fonte di ispirazione in questo senso: hanno aumentato la mia capacità di provare sensazioni ed emozioni, di dare loro un nuovo valore e di tradurle in creazioni preziose.
Credo inoltre che il rapporto di scambio e di ‘circolo’ affettivo tra madre e bambino (come tra due persone fortemente legate) sia quello di essere complementari: non so se esista la mamma perfetta, o per lo meno io non lo sono, ma ho capito che se faccio ciò che mi piace, pur con i dubbi e le incertezze di tutte, i miei figli lo sentono e i nostri cuori crescono insieme.
È questo il segreto di BeA.
Che progetti ci sono nel tuo futuro?
Dopo essermi fatta conoscere e apprezzare in Italia, mi sono posta l’obiettivo di puntare sull’internazionalizzazione: a gennaio parteciperò infatti alla kermesse fiorentina Pitti Immagine Bimbo, e in primavera a Playtime Paris, dove ho già molti clienti.
Ma le mie antenne percettive sono sempre in allerta verso ogni opportunità di incontro e di crescita.