Mobili in equilibrio: forme dinamiche, linee asimmetriche ed equilibri precari
Il design dell'arredamento sfida le leggi dell'equilibrio e le forme tradizionali, giocando con la nostra percezione
Mobili che si liberano delle forme tradizionali e sfidano le leggi dell’equilibrio e delle nostre percezioni. Sono le interessanti e provocatorie proposte di alcuni designer che hanno ripensato l’uso e le forme dell’arredo in modo dinamico e originale.
Il giovane designer Kenyon Yeh ha disegnato per Seletti la scrivania Kenn Desk, destrutturata e composta da diversi elementi, il cui aspetto sembra suggerirne il crollo imminente. Invece la struttura è più che solida e in perfetto equilibrio: ciò che realmente è messo alla prova sono la nostra percezione e il senso dell’ordine.
Dello stesso designer la linea UNIKEA nella quale mobili base del marchio svedese sono assemblati ignorando rigorosamente le istruzioni e seguendo la propria ispirazione. Il risultato sono forme imprevedibili dall’aspetto decisamente inusuale, a cui Kenyon Yeh ha aggiunto una nota di colore personale. L’obiettivo dichiarato è quello di liberare una nuova attitudine nei confronti dell’arredamento, aperta ad infinite possibilità.
Mikado è la libreria a parete dell’azienda francese Compagnie disegnata da Jean-François Bellemère. La libreria sembra assecondare l’inevitabile entropia dell’esistenza con l’aspetto asimmetrico e apparentemente casuale delle barre di legno. Disponibile in due formati e in diversi colori.
Anche la libreria Quake di Antoine Phelouzat per Eno gioca con linee asimmetriche volumi irregolari dando l’impressione di un’instabilità che è solo apparente. I moduli in metallo di diverse grandezze che separano le assi sono montati a incastro, il che consente numerose combinazioni e la possibilità di smontare, rimontare ed estendere la libreria infinite volte.
Le mensole Blow – lo dice il nome stesso – sembrano leggere e volatili come un soffio e il loro aspetto simile a fogli di carta inganna l’occhio creando composizioni dall’aspetto sospeso e dinamico. Create da Yoy per Pianoprimo.
Paul Cocksedge sembra divertirsi molto nel creare mobile e oggetti che rasentano l’illusione ottica. Il fermalibri Invisible Bookend, per esempio, c’è ma non si vede e confesso di non aver ancora capito come sia fatto ma certamente concordo col designer quando afferma che la sua bellezza stia proprio nell’essere solo funzione e niente apparenza!
Il fiore all’occhiello del Paul Cocksedge Studio è POISED, tavolo in acciaio autoportante, senza gambe e perfettamente in equilibrio, in vendita per pochi (è una limited edition) alla galleria Friedman Benda di New York.