Piastrelle patchwork, per una casa tra il trendy e il vintage
Il mix & match nella decorazione d’interni
Le piastrelle patchwork sono pattern multicolor accostati sapientemente e con effetti finto – casuali. E’ la recente tendenza mix & match del mondo delle piastrelle in grès porcellanato. Muri e pavimenti sono tele su cui comporre trame colorate che conservano il sapore del passato utilizzato in maniera assolutamente contemporanea.
La cementina è stata la prima soluzione per le pavimentazione dopo l’invenzione del cemento portland. Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX moltissimi artigiani si sono adoperati, i tutto il mondo, per lo sviluppo di questo materiale presente a tutte le latitudini.
Nei primissimi anni del 1900 le cementine sono diventate il pavimento simbolo per le architetture contemporanee e sono state protagoniste delle ristrutturazioni dei pavimenti negli edifici costruiti nei secoli precedenti grazie alle loro straordinarie caratteristiche tecniche ed estetiche. Vennero poi sostituite prima delle marmette in graniglia che conservavano comunque lo stile e i decori e poi dalla ceramica industriale.
Purtroppo moltissime ristrutturazioni successive hanno rimosso o coperto queste stupende pavimentazioni sino a quando la moda non le ha resuscitate. E oggi siamo tutti pazzi per loro, tanto che l’industria le ha rilanciate secondo lavorazioni, logiche e design contemporaneo.
Le vecchie cementine, oggi sono classiche piastrelle, una volta erano in cemento, oggi in grès porcellanato. Quadrate o esagonali, coloratissime, spesso posate a comporre complessi disegni geometrici.
Anche le archistar non hanno potuto resistere alla tentazione di mixare i colori e i motivi grafici per dare corpo a pavimenti e rivestimenti patchwork. Philippe Starck, ad esempio, si è divertito a mixare diversi soggetti di formelle retrò in alcuni dei suoi ultimi progetti come nell’Hotel La Co(o)rniche a Pyla-sur-Mer dove le piastrelle in cemento si rincorrono tra le stanze disegnando motivi inattesi e tappeti colorati sotto i tavoli del ristorante.
Per il ristorante Ma Cocotte di Parigi, Philippe Starck ha usato lo stesso principio dei tappeti di piastrelle che riquadrano le sale e identificano le diverse zone pranzo.
Per citare alcune collezioni, ecco le «Azulej» di Mutina Ceramiche, firmate della designer Patricia Urquiola. Un mix and match molto affascinante che abbina disegni astratti e colori neutri per rivestimenti a patchwork di grande impatto decorativo.
Bellissima anche la serie ceramica «Combi» di ABK che riesce a fondere molto bene colore e materia e si ispira al mondo del cemento.
Piastrelle diversissime e coloratissime dunque e ovunque perché ogni punto della casa è perfetto per essere ricoperto da un tappeto di ceramica a pattern – apparentemente -confusi e disordinati.
Evviva alla bellezza del caos.