Gioielli di carta: bellezza fuori dall’ordinario
Chi lo direbbe che questi piccoli capolavori sono fatti di un materiale così comune?
Poche altre cose rappresentano il gusto di una società nel suo quotidiano vivere come i bijoux. Così, sempre più artisti e artigiani del gioiello (soprattutto donne, c’è da dire) si cimentano con l’utilizzo di materiali che, da comuni, diventano preziosi dopo essere passati tra le loro mani e trasformati in manufatti unici. Tra questi, la carta è sicuramente tra quelli prediletti. Attraverso l’uso di tecniche sapienti può dare vita a gioielli leggeri, luminosi, rarefatti.
Quella dei gioielli di carta è una mia vecchia passione – ne avevo parlato già a proposito del favoloso lavoro di Angela Simone. Ma di suoi colleghi in giro per il mondo non ne mancano. Ulrike Hamm, per esempio, sperimenta con la cartapecora, materiale misterioso e ribelle, pieghevole ma non elastico, e nonostante ciò, estremamente resistente.
I gioielli di Maureen My Ngoc, geometrici e dinamici, ricordano invece le gorgiere del Cinquecento. Sensazionali.
Il gioiello contemporaneo di Noemi Gera non è da portare tutti i giorni. La designer ungherese ricerca le forme e i materiali, realizzando gioielli da outdoor e indoor che in ogni caso non passano inosservati. Questo, per esempio, non si direbbe, ma è un anello.
Altra ungherese, Kinga Huber, realizza gioielli e spille in carta, plexiglass e acciaio che sembrano nuvole piangenti.
Kiff Slemmons, orafa americana autodidatta, ha sviluppato uno stile particolare di lavorazione della carta attraverso la collaborazione decennale con gli artigiani di Oaxaca, in Messico.
Infine, si ispira alle forme delicate dei baccelli e ai germogli vegetali, il lavoro di Sabrina Meyns: l’artista americana riesce a riprodurre, attraverso l’accurata scelta e lavorazione dei materiali tutta la bellezza fragile ed effimera del mondo naturale.