L'Archistar e la Posata
Quando il design delle posate è "archi-griffato"
Cos’è il delirio di onnipotenza dell’architetto?
Il desiderio di progettare lo spazio e i suoi contenuti, di modellare il paesaggio per poi disegnarene la panchina, di progettare città e grattacieli scendendo nel microcosmo del design delle scarpe degli abitanti delle Sue strade e delle posate all’interno delle Sue case.
Hai passeggiato nel parc Güell di Antoni Gaudí ?
Hai visitato la casa sulla cascata capolavoro di Frank Lloyd Wright?
Hai dormito sulla chaise longue di Le Corbusier?
Bene, adesso sei pronto ad invitare a cena da te grandissime archistar!
Gio Ponti, uno dei maggiori esponenti del Razionalismo Italiano, fondatore della rivista “Domus”, progetta (non solo) posate:
Il mitico Carlo Scarpa, architetto, designer, professore disegna (non solo) posate presenti nella collezione permanente del MoMa di New York:
Massimiliano e Doriana Fuksas affrontano il tema della tavola nel suo complesso, piatti, vassoi, bicchieri, tazze e, ovviamente, le posate:
Zaha Hadid, dal cemento all’acciaio inox:
L’architetto giapponese Toyo Ito prosegue la costruzione della famiglia di oggetti per Alessi per la mise en place della tavola con le posate MU, (“esagono”, in giapponese):
Via allo shopping (più o meno accesibile) per pasteggi chic!