Sotto il casco con Francesca Mancini di Giardinoblu
Le sculture e i gioielli Giardinoblu nascono dall'incontro di materie organiche e di riciclo che trovano così una nuova e inaspettata identità
Organic designer, jewelry maker, ascoltatrice e interprete del mondo naturale. Lei è Francesca Mancini, autrice di gioielli che vanno sotto il nome di Giardinoblu nella declinazione “Drop”, in argento e stagno, o in quella di “Organic & Recycled” in cui sperimenta con materiali organici e l’impiego di materiali di riciclo.
Risvegliare il potere dell’immaginazione e della fantasia attraverso un gioiello, decontestualizzado elementi che durante il quotidiano passano inosservati, scoprire l’eccezionalità del quotidiano attraverso un gioiello che si può indossare ogni giorno: questo è il suo sogno. Un sogno iniziato il giorno in cui il padre portò a casa un saldatore, che innescò nel giro di poco il suo interesse nella lavorazione dei metalli.
Con una passione per lo yoga che è ormai parte integrante del suo processo creativo, Francesca si lascia trasportare dalle storie che sanno raccontare gli elementi naturali più comuni o quelli trovati durante i viaggi: un legno levigato dal mare, una mela appassita, una foglia bruciata dal sole…
Cos’è per te il concetto di “gioiello”?
È la materializzazione di un mondo interiore, un impero che abbiamo creato noi stessi e che muta, perché si arricchisce costantemente, è un’estensione di noi stessi.
Indossare un vero gioiello non sempre è facile perché è come essere nudi.
Come hai imparato a realizzare i tuoi capolavori?
La collezione in argento, che si chiama “Drop”, è frutto di una tecnica personale per cui devo ringraziare artisti che lavorano nel campo del gioiello contemporaneo e non, che hanno avuto la pazienza di darmi consigli stilistici e creativi. Questo mi è stato molto d’aiuto per definire una tecnica e una forma soddisfacente e trasferire le mie sensazioni su una strada possibile.
Per quanto riguarda “Organic & Recycled” sono la stessa materia e gli stessi elementi ad insegnarmi ogni giorno. Sperimento il trattamento e l’utilizzo di quello che sento più magnetico e parlante.
Per i tuoi gioielli utilizzi anche materiali di recupero. Cosa ricicli soprattutto e cosa ti sembra di non riciclare abbastanza?
Il cartone è senza dubbio il materiale che riciclo di più perchè lo uso anche per i packaging. I metalli per la maggioranza invece non sono riciclati. La direzione futura è quella di utilizzare sempre più materiali “già vissuti” soprattutto perché per me è molto importante l’esperienza che un elemento porta con sé durante tutta la sua vita. L’ecosostenibilità è un punto successivo a questo.
La sperimentazione organica è una pratica di grande fascino. Cos’hai in serbo per le prossime collezioni?
Sim-sala-bim! Mi sento un po’ il mago Silvano dopo questa domanda! No, scherzo… Giardinoblu è sempre in evoluzione quindi proseguiremo sulla nostra strada sempre realizzando edizioni limitate e pezzi unici. Dopo l’estate arriverà la nostra prima collezione di spille unisex un po’ scarafaggio e un po’ cigno… anche se qualcuno dice anemone! Poi mi dirai cosa ne pensi!
Questo è per te un lavoro a tempo pieno?
Giardinoblu è una realtà che da pochissimo ha deciso di solidificarsi e di arrivare al mondo: la mia giornata è dedicata in parte a questo. Per l’altra parte sono graphic designer, lavoro che amo e che faccio ormai da tanti anni.
Dove si possono acquistare le tue creazioni?
Per ora quello di Etsy è il mio store online.
Altrimenti per qualsiasi informazione, mi si può contattare personalmente tramite e-mail o tramite la mia pagina Facebook.