Anni ’90 e quel disagio dal sapore adolescenziale
Il decennio del terrore, per chi come me, era through the Barricades
Gli anni ’90 per me hanno rappresentato quel pezzo di vita che va dai 10 ai 20 anni, e che in parte viene comunemente chiamata adolescenza.
Nata nel 1980, ho avuto la gran fortuna di non dover fare addizioni e sottrazioni a volte difficili nel momento dell’ubriacatura, per capire che età avessi ad esempio nel 1994.
Me lo ricordo bene..nel 1994 ne avevo 13, si perché sono di novembre. Facevo la terza media in una delle scuole del centro.
Mi ricordo ancora, come se fosse ieri, che in un giorno di Aprile scrissi nella mia Smemoranda gialla.. “Ciao Kurt.. e qualcos’altro che non ricordo”.
Me lo disse un ragazzo più grande fuori dalla scuola che già faceva le superiori e di cui io ero follemente innamorata. Mica c’era Facebook, mica c’era Mtv, non c’era proprio internet (arrivo nella mia vita solo nel 1998).
Le notizie le sapevi forse da un quotidiano nella sezione spettacolo ma solo se il giornalista era particolarmente comunistoide/radical chic e informato delle tendenze musicali.
Ma tornando a noi, quando riportai la dipartita del leader dei Nirvana alle mie compagne di classe, convinta di aver condiviso la “notizia della vita”.. mi guardarono talmente sgomente.. che capii che da lì in poi non avrei avuto un’adolescenza felice e socialmente rilevante.
Si perché gli anni ’90 in una città di provincia e sopratutto in questa città di provincia, andavano un po’ in una stessa direzione, fatta di discoteche, Take That, Backstreet boys e mainstream.
Rimasi abbastanza alienata grazie ai miei gusti musicali. Ero un po’ incompresa e lo rimasi fino a quel giorno, il primo giorno di scuola del 3 anno di liceo, quando arrivò in classe una nuova compagna che da lì in poi fu chiamata Punkettona.
Da quel giorno, niente fu più come prima. “Due alienate is mejo che one”
Di quegli anni ricordo bene:
1- i pomeriggi in cameretta a struggermi con pezzi neo grunge, neo punk e neo tutto
2- le camicie a quadri, i Dr. Martens (che ho ancora), i jeans stracciati, le converse bordeaux pagate 20 mila lire
3- le interrogazioni di filosofia dopo aver incrociato al bagno della scuola piantine di erbe aromatiche
4- l’immancabile prima volta
5- Gli esami di 3°media ma anche quelli di 5° superiore
6- La chitarra elettrica (fender squire)di papà e i power chords
7- Il concerto dei Green day nel 1995 al Palaeur al quale mi accompagnò papà. Io avevo i capelli blu.
8- I gusti, così diversi, delle mie coetanee
9- Le parole in codice con la Punkettona (ad oggi ancora parliamo cosi)
10- Il primo lettore cd nel 1994
11- La mountain bike (non mi hanno mai comprato il motorino) con l’adesivo “punk is not dead”
12- I Cccp che poi divennero Csi e con loro i Marlene Kuntz, gli Ustmamò, i Casino Royale, i Prozac+, gli Afterhours, Umberto Palazzo e il Santo Niente, Mano Negra,
13- Il primo album dei Subsonica, Istantanee
14- Trainspotting e Jack Frusciante è uscito dal gruppo (il libro l’avrò letto 10 volte ed il film lo avrò rivisto anche una ventina di volte).
15- I cd affittati e poi passati in mc, gli annunci di ricerca di una band scritti su foglietti attaccati a bacheche o sui lampioni del centro.
16- Una fanzine, il centro sociale, il piercing al naso
17- Il primo mp3 scaricato da Napster- Manu Chao Bongo bong che occupava quasi tutto lo spazio libero del hard disk del portatile Olivetti
18- Il vero “Amici” di Maria De Filippi con Benedetta e Valentina
19- “Non è la Rai” e l’abisso tra me.. e loro
20- La dance del tempo, quando la mia vita era ancora mainstream, “All that she wants”, “The summer is magic”,”What is Love”, “Please Don’t go” e altre schifezze del genere.
21- Cioè e la relativa deviazione sulla conoscenza sessuale
22- Il karaoke e il codino di Fiorello
23- La patente
24- L’avvento di Forza Italia
25- Le sciarpe di lana fatte a mano e regalate agli amici
26- Oasis vs. Blur (che guardavo con un pò di snobismo)
E tante tante altre cose, belle, tristi, emozionanti..