Travel Bloggers Unite in Umbria: le blogstar dei viaggi
Si è svolta in Umbria la III edizione della più grande conferenza internazionale di travel bloggers, con un buzz da capogiro
Una conversazione qualunque, in un giorno qualunque: “Cosa fai nella vita?” – “Sono una blogger.” – “Sì, ma di lavoro che fai?”
Non è una novità: i mestieri cosiddetti “creativi” di solito non sono considerati mestieri. Spesso, in effetti, non lo sono: si può scrivere per il puro piacere di farlo, per un’intima esigenza di esprimersi e comunicare, per condividere un interesse o per far sentire la propria voce.
Nel web, però, capita che la propria voce rimbombi parecchio, che ciò che si scrive venga commentato e condiviso, che i lettori diventino “follower”, che si crei una community i cui membri sono legati da una passione, la moda, la cucina, i viaggi, il trucco, la fotografia, gli origami… Il blogger è al centro di questo community, è un opinion maker nel suo campo, ha migliaia di follower e amici sui social network, i dati di traffico del suo blog (se è bravo a scrivere, competente nella sua materia e ha qualche nozione di SEO) sono importanti. In rete, diventa un top influencer.
È così che l’attività di blogging diventa un lavoro. In Italia si tratta di un fenomeno ancora piuttosto ristretto e non pienamente compreso – tranne rari casi veramente all’avanguardia, come Bigodino.it, ne avete mai sentito parlare? ;) – mentre all’estero, specie nel mondo anglosassone, quella del blogger è una figura professionale ormai definita e riconosciuta.
Forse, però, qualcosa si muove anche da noi, dal momento che l’Umbria proprio la scorsa settimana ha ospitato la più grande conferenza internazionale di travel blogger, Travel Bloggers Unite. Centoventi blogger di viaggio provenienti da tutto il mondo sono arrivati nel cuore verde d’Italia per partecipare a workshop e tavole rotonde sul mestiere di scrivere e viaggiare, per fare networking e anche per scoprire questa bellissima regione.
Insieme ai miei colleghi di Umbriaontheblog ho partecipato anch’io alla conferenza ed ho incontrato alcune “blogstar” che avevo già conosciuto in occasione di eventi precedenti. Blogstar? Sì, perché questa gente ha numeri da celebrities: Melvin, di Traveldudes, ha quasi 81.000 followers su Twitter, Kash di Budget Travel ne ha 31.000, Janice di Solo Traveler più di 15.000.
È stato molto interessante ascoltarli, hanno parlato di come hanno trasformato la loro passione per il viaggio e per il web in una professione, hanno condiviso esperienze e problematiche, hanno confrontato i loro diversi percorsi… Ti veniva solo voglia di fare lo zaino e partire, macchina fotografica al collo e tablet in mano.
Come parte del “local staff” ho seguito anche i blog trip organizzati dopo la conferenza, sei itinerari offerti ai blogger per permettere loro di conoscere l’Umbria, fotografarla, assaporarla…e magari raccontarla. Devo dire che guardare la mia regione “da fuori”, con gli occhi di questi viaggiatori arrivati da lontano, che hanno visto tanti posti nel mondo ma che continuano ad avere gli occhi pieni di sorpresa e meraviglia, è stato davvero una bella scoperta. Basta leggere le migliaia di Tweet, vedere le centinaia di foto condivise su Instagram, per capire che effetto fa l’Umbria a chi viene da fuori: un piccolo scrigno pieno zeppo di meraviglie.
Il buzz in rete in stato è enorme, stiamo ancora raccogliendo i dati. Per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda chiunque abbia lavorato alla realizzazione di questo evento, due grandi risultati sono stati raggiunti: far conoscere l’Umbria a decine di travel blogger che racconteranno al mondo la nostra regione, e dimostrare che i blog e i loro autori sono oggi una voce importantissima, da ascoltare e comprendere, da valorizzare. Provare per credere: cercate #tbumbr (l’hashtag dell’evento TBU in Umbria) su Twitter e vedrete.