Perché dovresti conoscere Nova Sin, la fumettista generazionale
Scopriamo chi è la fumettista che ha firmato Stelle o sparo
Nova Sin nasce nel 1984, esattamente come i Gremlins e Freddy Krueger, con i quali, lei ammette, condivide ideali e sogni. Scopriamo chi è la fumettista generazionale che sta facendo impazzire tutti quanti.
Chi è Nova Sin
Classe 1984, reginetta degli anni ’90, amante dei cani e delle birre. Nova Sin si laurea in Belle Arti mostrando da subito la sua attitudine per il disegno. Ma la libertà che la contraddistingue la porta a girare l’Europa e ad adattarsi anche a più lavori, fermo restando che la sua passione più grande resta il disegno.
Dopo moltissime auto pubblicazioni, nel 2013 diventa collaboratrice per il progetto TINALS – This Is Not A Love Song, con lo pseudonimo di Erbalupina.
Perché leggere le sue graphic novel
Illustratrice di origini abruzzese, Nova Sin disegna da quando ha memoria, o almeno è quello che crediamo. Ma è con Bao Publishing che la fumettista raggiunge il successo popolare, grazie al debutto della sua graphic novel Stelle o Sparo.
Nel 2018, grazie a questa collaborazione, Nova Sin è entrata a far parte dell’editoria mainstream, facendo quindi conoscere il suo lavoro a un pubblico molto più vasto.
Perché Nova Sin piace così tanto
La sua biografia, pubblicata sul sito web di Bao Publishing ci dà già in qualche modo la risposta. Nova è un’illustratrice ironica e pungente, nelle sue opere si può cogliere il vasto bagaglio culturale che la caratterizza e che spazia dalla cultura punk ai riferimenti nerd.
Molti addetti ai lavori la considerano come l’erede di Zerocalcare, un paragone importante ma che affonda le sue radici proprio in piccoli dettagli condivisi. Dalla casa editrice, al bagaglio culturale fino, forse, al punto di partenza da entrambi.
Un’icona pop
Insomma, che Nova Sin sia una sorta di reginetta del fumetto pop, o che comunque sia destinata a diventarlo su questo non ci sono dubbi. Del resto basta fare qualche ricerca sul suo lavoro Stelle o Sparo per scoprire che è stato esso stesso definito un manifesto generazionale.
Nirvana, Beverli Hills, Super Mario e Spice Girl sono dei riferimenti costanti nel lavoro dell’illustratrice che riporta immediatamente agli anni ’90, ai tempi spensierati dove l’ansia sociale e il tempo che scorre non ci appartenevano. E si stava meglio, o forse no.