Amelia Earhart, ritrovati i resti della prima aviatrice che ha sorvolato in solitaria l’Atlantico
Ecco la storia della sua misteriosa scomparsa.
Tutti dovrebbero conoscere la storia di Amelia Earhart, una grandissima donna che ritroviamo anche nel volume Storie della Buonanotte per bambine ribelli. Lei è stata la prima donna aviatrice a compiere in solitaria la traversata dell’Oceano Atlantico. Un’impresa che le è valsa moltissimo in termini di popolarità e ammirazione, anche se la sua storia viene ancora troppo poco raccontata. Misteriosa anche la sua scomparsa, avvenuta durante un volo. Ma pare che oggi i suoi resti siano stati finalmente rinvenuti.
Nel 1937 Amelia Earhart scomparve misteriosamente insieme al navigatore Fred Noonan, mentre si trovava sopra l’Oceano Pacifico meridionale. Molte le ipotesi sulla sua tragica fine: si sospettava che l’aereo fosse caduto in acqua. Mentre oggi si pensa che l’aviatrice e il suo navigatore siano morti da naufraghi sull’isola di Nikumaroro.
I resti in realtà vennero ritrovati nel 1940 su una remota isola dell’Oceano Pacifico Meridionale. Oltre alle ossa vennero trovate una scarpa di donna, una scatola di un sestante simile a quella del copilota e una bottiglia di una bevanda che l’aviatrice portava sempre con se. All’epoca, però, si disse che i resti appartenevano a un uomo.
Nuovi studi condotti da Richard Jantz, del Centro di Antropologia Forense all’Università del Tennessee, e pubblicati sulla rivista Forensic Anthropology, svelano che quei resti possono davvero essere dell’aviatrice che nel 1931 ha battuto il record mondiale di altitudine con 5.613 metri e che è stata la prima donna e il secondo pilota dopo Lindbergh a sorvolare da sola l’Oceano Atlantico, oltre ad essere la prima donna aviatrice ad attraversare in volo Stati Uniti e Pacifico.
Richard Jantz, utilizzando il programma informatico Fordisc, ha stabilito sesso, età e statura partendo dalle misurazioni dei suoi resti ossei. La somiglianza con Amelia Earhart è maggiore rispetto al 99% di individui in un vasto campione preso come riferimento.
Il ricercatore ha detto: “Finché non vengono trovati dati e prove che lo possano smentire, la spiegazione più convincente è che quei resti appartengono a lei“.