Associazione Bet She Can per dare un futuro alle donne di domani
Per superare il divario di genere e dare un senso alle pari opportunità, la fondazione Bet She Can è al lavoro
Lo donne del domani sono il nostro futuro. Ragazze e bambine, oggi così piccole e indifese, ma tra qualche anno potrebbero essere la classe dirigente del nostro Paese, potrebbero lasciare il segno e fare la differenza. Non è un’idea folle, anche se siamo abituate a pensare, purtroppo, che alle donne spetti una bella famiglia, un bel marito e non più di qualche piccola soddisfazione sul lavoro.
Un primo passo per superare il divario di genere
Siamo state cresciute così, perché il maschilismo (o il sessismo) è prima di tutto seminato dalle donne stesse, quelle donne che crescono i figli maschi come dei principini eredi al trono, che si aspettano dalle figlie femmine quell’aiuto di genere che a un uomo non si chiede. Quest’atteggiamento si riflette nel mondo del lavoro. Pensiamo alle differenze salariali a parità di impiego… È stato calcolato il “gender pay gap” non soltanto in denaro, ma in giorni e ore e il dato è spaventoso.
Il gender pay gap è un fatto reale e un danno economico
Gli stipendi delle donne sono così inferiori rispetto a quelli dei maschi, che a parità di incarichi e ruoli, le signore lavorano 59 giorni gratis. Questo dato è stato calcolato dall’Unione Europea per celebrare (amaramente) “l’Equal Pay Day”, il giorno dell’eguaglianza dei salari
Esiste però un’associazione che sta lavorando per superare i pregiudizi e i divari di genere. Si chiama Bet She Can ed è una fondazione nata a fine gennaio 2015 con l’obiettivo di offrire a bambine e ragazze in età preadolescenziale (8 – 12 anni) strumenti per sviluppare la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità.
Al tempo stesso Bet She Can lavora per sensibilizzare e motivare le loro famiglie, influenzare le istituzioni nazionali e internazionali e provocare un cambiamento di contesto, mentalità, modelli sociali. È una lunga battaglia, ma in questo primo anno di attività sono state fatte davvero tante cose.
Di che cosa si occupa concretamente Bet She Can?
Prima di tutto elabora progetti innovativi, efficaci ed efficienti per l’empowerment delle bambine in età preadolescenziale, sia basandosi sull’esperienza maturata dalle associazioni sul territorio, sia ispirandosi ad altre esperienze, anche internazionali; poi raccoglie fondi, collabora con altre associazioni per realizzare questi progetti.
Non è tutto, perché si occupa dell’aspetto di promozione, ma anche di gestire i feedback dei donatori. E ovviamente una volta che il progetto è decollato, Bet She Can fa in modo di monitorare i percorsi implementati, divulgare i risultati raggiunti e le attività svolte nei progetti finanziati.
Perché bambine e ragazze?
Sicuramente i dati sull’occupazione femminile non sono mai molto confortanti. L’unico modo per superare il muro culturale è ovviamente quello investire sulle nuove generazione. Concentrare l’azione dell’empowerment al femminile sulle donne di domani permette di avere un impatto importante e di innescare una “reazione a catena” che coinvolge non solo il singolo individuo, ma la sua famiglia e la comunità. Insomma, si può fare… basta lavorare insieme.