Blue Monday, come sopravvivere al giorno più triste dell’anno
Il terzo lunedì dell'anno a quanto sembra è il giorno più triste in assoluto.
Sapevo che c’era qualcosa che non andava quando mi sono alzata stamattina dal letto. Non era solo il fatto di essere di nuovo al lunedì, all’inizio di una nuova settimana all’insegna di #mainagioia. No, il mio subconscio mi stava suggerendo qualcosa, solo che non sapevo cosa. Ma adesso lo so: oggi è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. Il terzo lunedì dell’anno, secondo diversi studi, raggiunge l’apoteosi di tristezza massima annuale. Diverse le teorie che spiegano il perché di questa nomea.
Il maltempo, il conto in banca in rosso dopo le spese natalizie e i saldi, le aspettative per un anno migliore che si scontrano con la consapevolezza della regola aurea del #mainagioia… Come fare per sopravvivere a cotanta tristezza?
Secondo Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria, dobbiamo imparare a rivalutare la tristezza, a convivere con lei come faremmo con qualsiasi altra emozione. Per un corso accelerato, riguardate Inside Out.
Se vi state chiedendo chi si sia inventato il Blue Monday, si tratta di Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff che tramite diversi calcoli matematici ha stabilito che questo sia il giorno più triste dell’anno. E forse tutti i torti non ha: nel Regno Unito si è visto che nel terzo lunedì dell’anno aumentano le assenze dal lavoro.
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Cerchiamo dunque di superare questo Blue Monday: facciamo più attività fisica, gratifichiamoci con una piccola ricompensa quando torniamo dal lavoro (un bagno rilassante, un cinema, una maratona Netflix, un dolcetto…), usciamo con gli amici e, soprattutto, non facciamo sempre finta che vada sempre tutto bene. Se c’è qualcosa che ci provoca ansia o disagio, confessiamolo e risolviamo la situazione piuttosto che crogiolarci nella nostra tristezza.
E se invece fosse tutto una bufala? Un’altra teoria sostiene che il Blue Monday sia un’invenzione di una campagna pubblicitaria del 2005 di Sky Travel e che Cliff Arnall non fosse uno psicologo dell’Università di Cardiff, ma solo un semplice tutor da cui l’Università stessa avrebbe preso le distanze per via delle sue teorie. Però questa invenzione piace ai mass media ed ecco spiegato perché ogni anno ci viene riproposta.
Foto: Flickr