Carnevale, queste sono le maschere della tradizione italiana
Un tour tutto Italiano attraverso le maschere di Carnevale della tradizione italiana
Come ogni anno, il Carnevale chiama a raccolta le piazze e lo fa con sfilate, carri e spettacoli: da nord a sud l’Italia si prepara ad accogliere maschere e personaggi che hanno alle spalle secoli di storia e che impersonano le caratteristiche tipiche del territorio che rappresentano.
Non solo i famosi Arlecchino e Pulcinella, ma anche e soprattutto gli altri personaggi che animano le vie e le piazze delle città italiane: dal creativo Brighella di Bergamo fino Beppe Nappa di Sciacca, nell’agrigentino.
Per questa occasione, Volagratis ha raccolto alcune delle più importanti maschere del Carnevale italiano che riportiamo qui di seguito per farvi fare un viaggio nella cultura e nelle tradizioni del nostro Paese.
Brighella – Bergamo (Lombardia)
Brighella è uno dei personaggi della Commedia dell’Arte italiana, un domestico fedele, ma al tempo stesso astuto, opportunista e attaccabrighe, proprio come suggerisce il nome. Conterraneo del celebre Arlecchino, con il quale condivide molte caratteristiche, è anche musicista, cantante e ballerino: una maschera che riassume perfettamente il divertissement del territorio lombardo.
Colombina – Venezia (Veneto)
Tra le maschere che sfilano tra i canali di Venezia non passa inosservata Colombina, compagna di Arlecchino. Sempre pronta a prodigarsi per la sua padrona Rosaura, questa servetta dal carattere furbo e ruffiano è al centro di intrighi amorosi e familiari, da cui il più delle volte fatica a tirarsi fuori. La maschera è anche protagonista di uno degli eventi più attesi del Carnevale veneziano: il “volo della Colombina” (o “volo dell’angelo”), durante il quale una ragazza scende con una fune dal Campanile di San Marco verso Palazzo Ducale.
Balanzone – Bologna (Emilia Romagna)
Meglio conosciuta con il nome di dottor Balanzone, questa maschera ispira simpatia, grande curiosità e un pizzico di superbia. Il dutåur, come viene chiamato in bolognese, a volte veste i panni di un giurista, altre quelli di un medico, esprimendosi ora con citazioni in lingua latina, ora con espressioni popolari. Una figura che rappresenta al meglio lo spirito culturale di una Bologna dinamica e giovane.
Burlamacco – Viareggio (Toscana)
A Viareggio, patria del Carnevale toscano, non c’è sfilata dei carri che si rispetti senza la presenza di Burlamacco, maschera omaggiata e onorata dall’intera città. Tradizione vuole che tutte le maschere più conosciute – tra cui Pulcinella, Arlecchino e Capitan Spaventa – una notte comparvero in sogno a un disegnatore del posto donando ciascuna un elemento del proprio costume. È così che nacque Burlamacco, rappresentato come un pagliaccio vestito con un abito a scacchi bianchi e rossi, un copricapo rosso e un mantello nero.
Meo Patacca – Roma (Lazio)
Originario di uno dei quartieri storici più caratteristici di Roma, Trastevere, Meo Patacca è amante dei piaceri della vita, della buona tavola e del buon bere. Raffigurato spesso con un fiasco di vino e con un abito a strisce rosse e verdi, è la maschera della Capitale per eccellenza. In lei si ritrovano le caratteristiche della romanità più verace: buon cuore, schiettezza e simpatia.
Coviello – Napoli (Campania)
Addentrarsi tra le storiche ed intricate vie di Napoli avvolti dalle note del mandolino di Coviello (trasformazione di Iacoviello, Giacomino) è un’esperienza surreale. Del resto, si tratta di una maschera popolare che rappresenta la vita autentica campana: il suo aspetto varia a seconda dell’interpretazione che muta da oste a servo, da padre di famiglia a menestrello. Una figura eclettica, allegra, creativa che rappresenta al meglio l’atmosfera partenopea.
Farinella – Putignano (Puglia)
Maschera pugliese per eccellenza, Farinella è presenza immancabile del Carnevale di Putignano (Bari), dove si presenta con i vestiti tipici della tradizione locale. Il suo nome è ispirato alla farina di ceci e di orzo che veniva preparata dalla gente del luogo e oggi viene rappresentato con un abito multicolore – rosso e blu – e un cappello simile a quello di un giullare con tre punte: allegoria dei tre colli sui quali sorge la splendida Putignano.
Beppe Nappa – Sciacca (Sicilia)
In provincia di Agrigento, la ricca Sciacca, città marinara, turistica e termale, offre i natali a Beppe Nappa, maschera amante del buon cibo e con una certa tendenza alla pigrizia e alla scrocconeria. Si tratta di una delle maschere più antiche della Commedia dell’Arte e la sua nascita risale all’incirca alla seconda metà del XVI secolo. Ospite fisso al famoso Carnevale di Sciacca, il suo nome risale al termine del dialetto siciliano “nappa” che vuol dire “toppa”, con un chiaro riferimento agli abiti laceri e rattoppati della classe povera di un tempo.