Come comunicare con il corpo
Il linguaggio del corpo da adottare per mettere a proprio agio il nostro interlocutore
C’è un linguaggio che non è fatto di parole, ma di gesti. Un linguaggio che racconta di noi molto più di quanto non si sia disposti a fare. Questa forma di comunicazione andrebbe studiata a scuola e non lasciata semplicemente all’istinto, perché è quella che ci permette maggiormente di entrare in relazione con le altre persone e soprattutto capire di chi possiamo fidarci oppure no.
Non solo, perché a volte il linguaggio del corpo ci tradisce.
Con la voce esprimiamo sicurezza e poi muovendo le mani mostriamo nervosismo. Quante volte ci sarà capitato a un colloquio di lavoro o magari in quella cena in cui abbiamo conosciuto per la prima volta la famiglia del nostro lui? Ecco quindi alcuni consigli su come muoversi per avere delle conversazioni piacevoli, dimostrando di essere a proprio agio e soprattutto evitando di mettere sotto pressione il nostro interlocutore.
Braccia
Come muoviamo le braccia quando siamo spaventati? Di solito tese verso il basso e molto vicine al corpo, sono portate in alto nei momenti di felicità, eccitazione o euforia. Se volete mettere a proprio agio chi vi sta davanti dovete accompagnare la voce con il movimento delle braccia mentre parlate e non incrociarle mai mentre parla il partner.
Labbra
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, solo perché non sappiamo leggere correttamente le labbra. Non a caso quando le persone ridono in modo spontaneo, gli occhi brillano di più. I sorrisi forzati sono quelli innaturali, che tendono la pelle di tutto il viso, una sorta di lifting momentaneo.
Se si vuole mostrare reale felicità, invece, è importante aprire bene gli occhi mentre si sta sorridendo. Un gesto un po’ antipatico è quello di mordicchiare il labbro inferiore, che vuol dire preoccupazione, disagio o ansia.
Piedi
Non si dà molta attenzione ai piedi, se non per indossare un bel paio di scarpe. Eppure anche loro, relegati laggiù, dicono molto di noi. Per esempio il modo in cui li puntiamo può indicare quanto siamo sereni. Se stiamo parlando con una persona in modo piacevole avremo probabilmente le dita dei piedi direzionate verso di lei, mentre se la conversazione è tesa un piede potrebbe essere rivolto verso l’esterno. Se c’è coinvolgimento o interesse, potremmo avere anche il vizio di tenerne uno sollevato, talvolta per lungo tempo.
Occhi
Il linguaggio degli occhi è spesso interpretato in modo sbagliato e molte persone ne fanno un uso improprio. Consideriamo che quando siamo molto interessate, non c’è bisogno di dirlo esplicitamente, perché le nostre pupille tenderanno a dilatarsi.
Al contrario, in situazioni di noia o di disagio, potrebbero contrarsi e soprattutto il nostro sguardo tenderà a distorgliersi facilmente. Guardare negli occhi l’interlocutore quando si parla è un gesto gentile, ma non bisogna essere insistenti: fate delle pause in modo da evitare di mettere il prossimo a disagio.