Come è nata la leggenda delle stelle cadenti
Agosto è il mese in cui si esprimono più desideri puntando gli occhi al cielo!
Agosto, tempo di desideri e di occhi puntati al cielo per aspettare una stella cadente che possa portare in cielo i nostri desideri e, possibilmente, esaudirli. In particolare sono le notti intorno al 10 agosto quelle più attese e anche più romantiche: non c’è niente di meglio di una passeggiata mano nella mano in riva al mare per cercare di vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio. Se quest’anno sarà la notte tra il 12 e il 13 agosto quella migliore per osservare le stelle senza il disturbo della luce lunare, da cosa è nata la “leggenda delle stelle cadenti“?
Oggi quando si vede “cadere una stella” subito si pensa a un evento eccezionale, che merita un piccolo rito: esprimere un desiderio, senza dirlo a nessuno, e sperare che venga esaudito. In realtà il fenomeno delle stelle cadenti non è assolutamente raro e nell’antichità vedere questo segno nel cielo non era motivo di gioia, poiché era considerato il segnale di una catastrofe, di qualcosa che sarebbe andato storto.
Nelle mitologie orientale, greca e latina le stelle cadenti erano le lacrime di divinità che piangevano per eventi nefasti già accaduti o che sarebbero accaduti a breve. Questa superstizione è stata tramandata nei secoli, anche perché spesso il fenomeno coincideva con crisi di governi, battaglie, assedi, disastri naturali…
Anche la tradizione cristiana vede nelle stelle cadenti un pianto divino: San Lorenzo, diacono, venne bruciato dai romani il 10 agosto del 258 D.C. Da allora, ogni anno, nel giorno della sua morte, dal cielo piovono le sue lacrime infuocate. Anche Giovanni Pascoli nella poesia X Agosto ha voluto ricordare questo avvenimento, associandolo però alla morte del padre.
Fu proprio la tradizione cristiana ad associare al fenomeno una valenza positiva: ricordando la morte di San Lorenzo, vedendo le stelle cadere si può chiedere una grazia, vale a dire che si può esprimere un desiderio.