Come innaffiare le piante quando sei in vacanza
Le nostre povere piantine non devono temere la solitudine delle ferie estive...
Le valige sono state preparate, i biglietti e i passaporti sono pronti e la casa sembra perfetta per essere chiusa per le vacanze estive. Eccolo lì, il pensiero che potrebbe rovinare tutto: che fine faranno le piante, i nostri meravigliosi vasi, che abbiamo accudito per un anno intero e ora potrebbero morire di caldo e di sete durante le ferie?
La cosa migliore sarebbe affidare le chiavi di casa a una persona di fiducia disposta una volta al giorno a innaffiarle personalmente. Non sempre, però, è possibile. Se non abbiamo nessuno cui rivolgerci non dobbiamo disperare, ci sono diverse comode soluzioni.
In giardino, la soluzione più comoda è predisporre un impianto di irrigazione automatico collegato a un rubinetto esterno. Se avete dei vasi, dovete spostarli vicini agli irrigatori. Se invece non avete un angolo verde, dovete scegliere una stanza della casa in cui creare un microclima idoneo. Deve essere una camera in cui potete lasciare aperte, o parzialmente aperte, le imposte, affinchè le piante abbiamo luce a sufficienza. Un piccolo stratagemma è quello di lasciare vicino alle piante dei contenitori pieni d’acqua: evaporando l’acqua garantirà un ambiente umido e una minore traspirazione. Ora veniamo ai sistemi per innaffiare le piante quando si è via.
Giardiniere digitale
Con lo smartphone, ormai, possiamo fare davvero di tutto, anche coccolare le nostre piantine a distanza. FRITZ!DECT 200 sfrutta le tecnologie Smart Home di AVM ovunque tu sia: è sufficiente un dispositivo mobile (smartphone, tablet, laptop… qualsiasi cosa abbiate, andrà benissimo), un accesso a Internet per collegarti alla tua rete di casa o ufficio, la presa intelligente FRITZ!DECT 200 e un sistema di irrigazione automatico (quello che vedete nella foto è compatibile ed è in vendita da Gardena). Il giardiniere digitale si attiva attraverso il cellulare o l’interfaccia browser MyFRITZ! Insomma, con un semplice click le nostre piante avranno tutta l’acqua necessaria.
Parrot flower power
Parrot ha rivoluzionato la cura delle piante con Flower Power. Si tratta di un sensore per piante in grado di monitorarle costantemente secondo quattro parametri, rilevati da altrettanti sensori: l’esposizione al sole, il grado di umidità del terreno, la temperatura circostante e i livelli di fertilizzante. Il dispositivo (in vendita qui) recupera questi dati e li invia al nostro telefono con un’apposita App grazie al Bluetooth Low Energy. Il database ha più di 6mila piante, con tanto di schede tecniche e suggerimenti botanici. Non è tutto. È waterproof, quindi può essere usato sia all’interno sia all’esterno ed è alimentato con una pila AAA (che dura circa 6 mesi – le vacanze non devono spaventarci). Flower Power può essere ideale anche se fate un lavoro che vi tiene spesso lontani da casa.
Gogojobo
La tecnologia non sostituisce le persone, verissimo. Le può però mettere in rete. È con questa logica che è nata circa un anno fa gogojobo, un’app che mette in contatto chi sta offrendo un piccolo lavoro casalingo (una riparazione, le piante da innaffiare, le ripetizioni tra privati) e chi è disposto a svolgere queste occupazioni. Se il vicino o l’amica non hanno tempo da dedicarvi, potreste chiedere aiuto a gogojobo. L’App sicuramente vi aiuterà a selezionare una persona che abita vicina a voi (magari la conoscete anche, perchè nei piccoli centri può succedere) che potrebbe prendersi cura delle vostre piantine in vostra assenza.
Non esistono solo app e sistemi di irrigazioni automatizzati, come il noto goccia a goccia, se siete amanti del fai da te, potreste studiare qualche sistema casalingo per far sopravvivere le vostre piantine durante la settimana di vacanza. Sono tutte idee low cost, facili da mettere in pratica e funzionali.
Bottiglia d’acqua rovesciata
Il rimedio più classico per eccellenza è la bottiglia d’acqua rovesciata. Come si fa? Riempire una bottiglia di plastica, fare dei piccoli fori sul tappo (magari aiutandoti con uno spillo rovente) e incastrarla capovolta nel terreno del vaso. Fare poi un foro anche sul fondo della bottiglia per consentire all’acqua di scendere gradualmente nel terreno. Ogni vaso deve avere una sua bottiglia e di solito soddisfa le esigenze di una pianta di media dimensione per circa 20 giorni.
Stuoia filtrante
In questo caso dovete assolutamente raggruppare le piante di piccoli dimensioni in cucina sul lavello o in bagno (ci vuole una superficie piana e non vulnerabile all’acqua). Prendete uno straccio in tela di cotone o canapa oppure acquistate una stuoia apposita, in vendita dai vivaisti con le istruzioni dei livelli di acqua (sinceramente vi consiglio questa piccola spesa perchè garantisce la giusta acqua alle piantine. Il prezzo è inferiore ai 10 euro e la trovate qui). La stuoia va stesa su una superficie piatta, resistente all’acqua, e sopra vanno appoggiati i vasi senza portavasi e sottovasi. Una parte della stuoia deve ricadere in una bacinella d’acqua. L’acqua risalirà per capillarità nel terreno e così innaffierà le piante.
Fili di lana
Un altro rimedio della nonna è quello dei fili di lana o delle fettucce di cotone. In che cosa consiste? Raggruppa le piante, poi metti una grande bacinella piena d’acqua al centro, facendo attenzione che la superficie dell’acqua risulti più elevata rispetto alla terra dei vasi. Poi prendi dei fili di lana, meglio se intrecciati tra loro, e disponi un’estremità nell’acqua e l’estremità opposta nel terriccio. Come per la stuoia, l’acqua risalirà per capillarità.
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