Cosa dovresti conoscere prima di ricevere una mimosa
Quali sono le origini della pianta e come dobbiamo curarla
La mimosa è il simbolo della Festa della Donna (manca poco all’8 marzo) poichè scelta dalle rappresentanti dell’Unione Donne Italiane per la sua colorazione vitale. La mimosa è il fiore che annuncia la primavera e coltivarne una pianta può dare grandi soddisfazioni. Il suo nome botanico è Acacia dealbata, ed è una pianta che è stata introdotta in Europa nel 1800, dove ha trovato un habitat ideale lungo la riviera ligure, la Toscana e nelle regioni del centro sud, ma anche attorno ai laghi del nord. L’origine della mimosa è australiana.
Coltivazione
La mimosa è una pianta abbastanza delicata, che difficilmente sopravvive ad inverni troppo freddi, ma che ama stare all’aperto. Se acquistate – o vi regalano – una pianta di mimosa in vaso, ponetela in terrazzo o interratela in giardino – sempre se vivete a latitudini miti – perché in casa rischia di morire dopo pochi mesi.
La mimosa è un grande arbusto, o un piccolo albero, che negli anni può svilupparsi notevolmente se interrata all’aperto, con bellissime fioriture annuali che emanano il tipico e intenso profumo, colorando il giardino con la tonalità giallo canarino.
Terra e innaffiatura
Si sviluppa molto rapidamente, ha quindi bisogno di vasi capienti e di essere rinvasata ogni anno in contenitori sempre più grandi. Sta bene esposta al sole ma deve essere riparata dal vento – quando il tronco è molto giovane è utile fissarlo ad un tutore.
La terra che dovrete utilizzare dovrà essere un terriccio ricco e ben concimato, drenante ma non sabbioso. Le innaffiature devono essere regolari: ogni giorno nei mesi caldi, mentre durante la stagione fredda saltuariamente; l’importante è che il terreno rimanga sempre umido, facendo tuttavia attenzione ai ristagni.
Fonte: stile.it