Donne, prestatemi orecchio!
Voglio parlarvi e voi dovete leggermi...
Voglio parlare alle donne.
Voglio dir loro di smettere di mettere “mi piace” e cuoricini quando leggono frasi verissime come “Non siamo formiche, non accontentiamoci delle briciole”, o quando viene riesumata la Marilyn che dice di trovare un uomo che rovini rossetti e non mascara
Smettetela se dopo morite dietro a un imbecille che vi chiama il venerdì all’una passata, proponendovi di vedervi in un parcheggio isolato; o se evitate di mettere la minigonna perché fa incazzare vostro marito; o se aspettate con ansia l’8 marzo per aver la scusa di mangiare una pizza con le amiche…
Smettetela di ridere con malignità delle ragazzine con le cosce grasse che mettono shorts a mezza chiappa; fatela finita di prendere in giro la cugina che non fa che spendere e sperperare, senza pensare al domani; piantatela lì di guardare con sdegno quella che si dà a tutti, ma che sorride sempre; biasimate meno le colleghe che hanno preferito la carriera alla famiglia…
Donne siete pietose e patetiche, vi meritate l’aurea di infelicità che avete intorno, perché non siete riuscite a tirar fuori il coraggio per essere libere e felici!
Perché è ben più semplice sbarrare gli occhi di fronte a quella che è non si vergogna di essere libertina, o di scuotere la testa di fronte a quella che è piena di tatuaggi e con un top vertiginoso a coprirla appena, piuttosto che prendere atto di quanto siamo poca cosa rispetto a quello che potremmo essere.
Perché scegliere di essere felici è la sfida delle sfide!
Perché essere felici, presuppone scomodità da vesciche ai piedi e occhiaie da Kung Fu Panda, ma la bellezza di saperlo quando lo siete e avere la consapevolezza di esservelo meritate!
Certo, sarebbe più semplice perdere tempo con la mediocrità, accettando le regole di una società che ci ostiniamo a non voler poi tanto diversa da come non sia e così finiamo per gestire poco e male il futuro, in una tarantella che ci disonora perché ci fa regine dello spreco, più che imperatrici delle nostre esistenze.
Scegliere di affidare il nostro destino all’uomo sbagliato, che ci darà dolore e segregherà il nostro potenziale; accettare di non vivere con l’amore della nostra vita perché ci siamo sposate troppo presto e la persona del per sempre è arrivata con qualche anno di ritardo; giustificare la rabbia altrui, senza condannarla, anzi giustificandola nelle forme della sua esplosione più feroce e subdola; propendere sempre per la media via, quella che non fa splendere, ma che si può controllare…
Perché il controllo è ciò che cerchiamo, che ci sembra di saper gestire, perché gestire e controllare paiono le vie migliori per la cosa giusta e fare la cosa giusta sarà anche disonesto nei confronti di noi stesse in primis, ma sai com’è gli altri così ci guardano, ci ammirano, ci prendono ad esempio.
Parlo a voi donne, a voi che spero abbiate il coraggio di attraversare le sconfitte e che sappiate rialzarvi nonostante non ci sia il terreno adatto e troviate la forza di spiccare il volo nonostante tutto..
Ecco cercate di essere quelle donne, fatelo adesso, fatelo tutte…