Elena Santarelli sul tumore del figlio Giacomo: “Le cure vanno bene. Non è una disgrazia, ma una fase della vita”
Elena Santarelli racconta per la prima volta in televisione il dramma che sta vivendo la sua famiglia dopo la scoperta che il figlio Giacomo ha un tumore. Lo fa a Verissimo, nella puntata in onda sabato 26 maggio su Canale 5. Con una immensa forza di volontà e un enorme ottimismo, la showgirl e il marito, il calciatore Bernardo Corradi, stanno affrontando questo difficile momento senza perdersi d’animo.
Silvia Toffanin le regge la mano e accoglie la sua prima confessione televisiva: “All’inizio eravamo increduli. È la prova più difficile della mia vita. Non mi sono mai chiesta perché questa cosa sia successa proprio a me, l’ho accettata e ho fatto entrare il dolore dentro una parte di me. Sto soffrendo ma mi rimbocco le maniche, faccio quello che devo fare e vado avanti. Siamo una famiglia normale con un problema da risolvere”. “Ormai in casa siamo in sei: io, Bernardo, Giacomo, Greta, il cagnolino Neve e il tumore. Che c’è e lo affrontiamo. È una battaglia che si può assolutamente vincere, ne sono convinta. Le cure di Giacomo non sono ancora terminate ma siamo tutti superpositivi perché stanno andando nel verso in cui dovrebbero andare. Molti definirebbero questa condizione una disgrazia, per me invece non lo è: è un’opportunità di fare questo passaggio della vita, a cui evidentemente eravamo destinati, e magari trarne anche dei benefici”.
“Ci hanno consigliato di non nascondere la verità e di non lasciare irrisolte le sue domande. Non ho mai trattato mio figlio come un malato e mi piace dirlo alle mamme che ci guardano da casa e che magari stanno vivendo una situazione simile alla nostra.
Il racconto della malattia è stato graduale: siamo partiti da una versione più leggera per arrivare poi a una più dettagliata sempre con un linguaggio adeguato a un bambino di quasi 9 anni”.
“Poi, dai social mi è arrivato molto amore. Tante mamme che vivono la stessa mia situazione mi hanno scritto e dato coraggio. L’ho fatto anche per far passare un messaggio di aiuto alla ricerca: se le chemio di oggi non sono come quelle di 10 anni fa è solo perché la ricerca è riuscita a fare passi da gigante.
Mi sono arrivati anche messaggi che non ho accettato, ci sono state persone che mi hanno detto di curare mio figlio con le erbe o con medicine alternative.
Gli ingredienti per curare il tumore sono 4: la chemioterapia, la radioterapia, l’allegria della famiglia e la positività della mamma e del bambino”.