Estate di San Martino: qual è la leggenda?
Perché l'11 novembre si celebra "l'estate" se è autunno?
Vi siete mai chieste cos’è l’estate di San Martino? Certo, guardando le temperature di questi giorni non sembra proprio autunno e pare che sarà così fino alla metà del mese. Parlare di clima estivi è facili, ma perché ogni anno l’11 novembre si festeggia l’estate di San Martino? Siamo o non siamo in autunno? Vi sveliamo la leggenda che si cela dietro questo “modo di dire”, che riguarda i giorni intorno alla data dell’11 novembre, giorno nel quale la chiesa cattolica ricorda San Martino di Tours. Giorni di solito più caldi e caratterizzati dal bel tempo.
L’estate di San Martino (che un proverbio dice durare tre giorni e un pochinino) ha origini popolari, con qualche riscontro però nella realtà: il meteo ci dimostra che in questo periodo dell’anno il clima migliora leggermente, per poi spalancare le porte all’inverno. Se San Martino nell’emisfero in cui viviamo si celebra a novembre, in quello australe si celebra alla fine del mese di aprile.
Da noi è l’estate di San Martino, ma nei paesi anglosassoni è l’estate indiana, mentre nei paesi slavi è l’estate delle comari. Quindi non è un'”invenzione” tutta nostra. La leggenda vuole che Martino, soldato romano, durante un inverno freddo incontrò un mendicante che pative le rigide temperature e gli donò metà del suo mantello da soldato per scaldarlo. La storia prosegue in maniera diversa: c’è chi dice che Martino donò l’altra metà del mantello a un altro povero, rimanendo al freddo e potendo contare sul calore di un sole sorto all’improvviso; c’è chi dice che per il suo gesto fece comparire il sole a riscaldarlo; c’è anche chi dice che nel corso della notte Gesù gli apparve in sogno sistemandogli il mantello come nuovo.
Se San Martino è stato celebrato anche da Giosuè Carducci e altri poeti, lo sapevate che oggi non si festeggia solo l’estate di San Martino, ma anche la giornata dei cornuti? Che strana coincidenza!