Facebook e l’app di Parigi: via la nostra privacy

Le app di Facebook sono semplici giochi o strumenti di controllo e studio?

 

Siamo semplici elementi di una costante ricerca di mercato. Lo sappiamo ed il bello è che ormai la cosa non ci fa nessun effetto.
Un social come Facebook che usiamo tutti i giorni e che palesemente vende spazi commerciali e pubblicità a suon di milioni ci tiene costantemente d’occhio ed in modo semplice e quasi naturali ci carpisce informazioni da rivendere, ma noi non ce ne rendiamo conto data la nostra forte dipendenza da esso.

Come è possibile?

Partendo dall’assunto che non si hanno prove in proposito, c’è comunque da dire che la cosa è assolutamente possibile essendo Facebook una società che cerca dei guadagni.

Un esempio?

Il controllo di Facebook attraverso le app

Il controllo di Facebook attraverso le app

Quando in America vennero dichiarati legali i matrimoni gay, Facebook offrì una applicazione libera che rendeva il profilo tricolore, e solo qualche giorno dopo annunciò che furono 26 i milioni di utenti ad utilizzarla. Ecco che viene fuori un numero da questa offerta spontanea e libera di una applicazione. Chi può dirci che la scelta o meno di utilizzare questa applicazione non significhi l’elaborazione di dati sulle preferenze sessuali degli utenti che andrà a beneficio degli inserzionisti pubblicitari?

Nessuno lo dice…eppure tutti lo sanno. Facebook in fin dei conti non ci ha obbligato ad usare l’applicazione, ma nessuno ha pensato a interessi concreti che potevano celarsi dietro quel semplice utilizzo.

Il controllo di Facebook attraverso le app

Il controllo di Facebook attraverso le app

Con la strage di Parigi ecco l’arrivo di una nuova applicazione: Facebook può dirci chi dei nostri contatti si trova a Parigi e chi ha già comunicato di stare bene. Sicuramente anche in questo caso l’applicazione ha avuto una qualche utilità, ma gli utenti a Parigi sono stati informati che la comunità veniva aggiornata sui loro spostamenti per il globo? Non si trattava di informazioni personali?

Il tempo per ragionare sulla cosa è poco visto che immediatamente dopo arriva una nuova applicazione per colorare il proprio profilo con i colori della bandiera francese… quanti dati ancora potevano essere raccolti?

Purtroppo usiamo così naturalmente questo social network da dimenticare totalmente che Facebook non è una associazione benefica, ma semplicemente una società per azioni, con un capitale e uno scopo di lucro, e per perseguire quello scopo di lucro vengono portate avanti delle azioni a volte così semplici e apparentemente libere che vengono mascherate per pura compassione e beneficenza.