Forse non lo sai, ma c’è un tipo di cancro che puoi prevenire: ecco quale e come
Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi che potrebbero influenzare il rischio di cancro
La salute maschile, spesso, è un argomento sommerso da timori e tabù. Quando si tratta di prevenzione e cura delle malattie maschili, permane il mistero per molti uomini. È bene comprendere, però, che le malattie urologiche e quelle che riguardano il sistema riproduttivo sono tutt’altro che rare. Tra queste, il cancro alla prostata rappresenta il secondo tumore più frequente negli uomini.
Una diagnosi su 9 dopo i 50 anni rileva la presenza di questo tumore. La ricerca ha cercato di fare luce sul possibile legame tra frequenza di eiaculazione e rischio di sviluppare questo tumore. Un tema delicato e complesso, che ha generato risultati controversi negli anni.
Alcuni studi hanno evidenziato un possibile effetto protettivo dell’eiaculazione frequente, suggerendo che potrebbe ridurre il rischio di cancro alla prostata. Altre ricerche non hanno trovato alcuna correlazione significativa. Una nuova revisione scientifica, pubblicata sulla rivista ‘Clinical Genitourinary Cancer’, ha cercato di fare chiarezza su questo enigma scientifico.
Analizzando gli studi condotti negli ultimi 33 anni, i ricercatori hanno scoperto che 7 su 11 ricerche hanno mostrato un’associazione positiva tra eiaculazione frequente e minor rischio di cancro alla prostata. La cautela, però, come sempre, è d’obbligo.
Diversi fattori rendono difficile trarre conclusioni definitive. La maggior parte degli studi si basa su dati non sempre precisi o completi. Inoltre, il legame tra eiaculazione e cancro alla prostata potrebbe essere influenzato da altri fattori individuali, come l’età, la genetica e lo stile di vita. Non è ancora chiaro quante eiaculazioni al mese siano necessarie per avere un possibile effetto protettivo. Alcuni studi suggeriscono che bastino 4 eiaculazioni al mese, mentre altri ne indicano un numero notevolmente maggiore.
L’eiaculazione frequente, però, potrebbe essere un marcatore di altri fattori protettivi, come uno stile di vita sano o una minore esposizione ad agenti cancerogeni. Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi attraverso cui l’eiaculazione potrebbe influenzare il rischio di cancro alla prostata. Ma, ricerche a parte, la prevenzione deve rimanere fondamentale. Sottoporsi a regolari controlli urologici, soprattutto dopo i 50 anni, è un passo essenziale per la salute della prostata.