Guida di sopravvivenza per single a Milano
Dove incontrare il tuo lui, come deve essere vestito e cosa non deve dire: il decalogo della single milanese
Dura la vita la vita a Milano città, recitava una canzone di qualche anno fa di Pablo Ciallella. Lo è ancor di più se sei single, aggiungiamo noi. La città meneghina non è certo New York e anche se le giovani donne sole sono convinte di essere tutte uscite da Sex&The City, la dura realtà è che trovare l’uomo giusto è davvero complesso, soprattutto qui, dove la gente non si ferma mai. È più facile essere travolti sulle scale della metropolitana, che incontrare un gentiluomo che ceda elegantemente il passo.
La mattina in caffetteria nessuno ti lascia il numero di telefono scritto sul bicchiere di carta tipico di Starbucks, l’espresso si beve in piedi, di corsa, possibilmente “fregando” la coda e cercando di non scivolare sulle briciole di brioches. Eppure Milano è considerata la città dei single, quali sono quindi le cose fondamentali che devi sapere per sopravvivere in questa giungla?
Decalogo di sopravvivenza per single a Milano
È ormai conosciuto in tutta Italia e quando è stato chiuso per ristrutturazione qualcuno è andato in crisi isterica. Il supermercato di via Papiniano (ovviamente un Esselunga) è il luogo di rimorchio più noto. Gli incontri migliori? Al banco della verdura (evitando i broccoli su due piedi).
Fregatene del look. Le milanesi vestono in un certo modo: mai esagerare, eleganti, ma con indifferenza, Prada è la marca che più le contraddistingue. Evitate le esasperazioni, non attirate l’attenzione con outfit eclettici, non sarebbero apprezzati, neanche dall’altro sesso.
La Fashion Week è come il giubileo a Roma, un incubo per i milanesi costretti a parcheggiare direttamente sulle strisce pedonali perché le strade sono intasate per sei giorni e sette notti. E’ motivo di orgoglio, ovviamente, ma la città si paralizza. Evita di piazzarti fuori dalle sfilate: un conto è avere l’invito, un conto è mettersi in mostra in strada. Lo street style è ridicolo. Il tuo fascino potrebbe precipitare decisamente sotto il tacco 10.
Expo 2015? Bello, ma sei felice che sia finito e la gente non lo capisce. Finalmente non sei più obbligata a uscire con un uomo e parlare di cibo, chef e foodblog. Ingrassavi con il solo pensiero. Torniamo agli aperitivi – possibilmente bio o fusion – che durano poco, sono intensi ed economici.
Le milanesi sono intraprendenti e puntano alla giusta parità dei sessi, vogliono un uomo dalla mentalità aperta, ma se alla prima uscita vuole dividere il conto… scappano.
Poche cose non sopporti, ma gli uomini che parlano male di Milano ti fanno davvero girare le scatole: non trovo parcheggio, è cara, c’è la nebbia, quanto se la tira la gente… Allora lascia a casa la berlina di papà e comprati una smart, meglio una cena giapponese al mese che 2 pizze d’asporto la settimana. Tutto il resto è noia…
Le vasche in Buenos Aires e in corso Vittorio Emanuele devono essere vietate per legge: #sonocosedaturisti. Le passeggiate romantiche? Tra le stradine di Brera.
Nel weekend la spesa si fa da Eataly e magari anche la colazione. I tipi più fascinosi sono al secondo piano, in enoteca. Il nuovo centro della città è Porta Nuova, cuore pulsante del design e della moda.
L’alternativo? È noioso. Non c’è un valido motivo per cui si possa accettare un look trasandato e igienicamente scadente. Puoi essere anche l’uomo più interessante del mondo, ma una barba ben rasata, una camicia pulita e un capello tagliato di recente sono requisiti standard imprescindibili.
La cosa più tremenda? Uscire la sera, non aver incontrato neanche un tipo carino, sentirsi dire quanto sei bella solo da un gay, che apprezza il tuo look post ufficio. Fumare l’ultima sigaretta sotto casa con un’amica e vedere un auto con un uomo piacevole accostarsi e sbracciarsi per richiamare la tua attenzione. Scatta l’illusione: forse concludiamo bene. Peccato che dalla sua bocca escano solo poche parole: “Quanto vuoi?”. E’ lì, che mediti il suicidio.
Sei tornata a bazzicare i Navigli da quando hanno inaugurato la nuova Darsena, finalmente oltre agli hipster e ai punkabbestia, la fauna si è ripopolata di gente normale. Tanti i localini in cui incontrare qualcuno di fascinoso.