Hunter Nelson, la ragazza che dopo la morte dei genitori ha chiesto l’affidamento della sorella minore
La storia commovente di Hunter Nelson, la 22enne che ha preso in affidamento la sorellastra dopo la morte dei genitori
Una storia davvero commovente è quella che abbiamo deciso di raccontarvi oggi. La protagonista è una ragazza di soli 22 anni, chiamata Hunter Nelson che dopo la morte dei genitori ha chiesto l’affidamento della sorella minore Gracie, che ha solamente 16 anni.
In tanti si sono complimentati con lei per la forza ed il coraggio che ha dimostrato di avere. Non è una cosa che avrebbero fatto tutti, anche perché ha dovuto rinunciare alla sua vita.
Hunter è una studentessa universitaria, che vive nel Kentucky, ad un quotidiano locale ha raccontato che in realtà Gracie è la figlia di una seconda compagna del padre. Sono sorellastre, ma lei è sempre stata felice di averla nella sua vita.
Tuttavia, i genitori della ragazzina avevano dei problemi con l’alcol. Inoltre, il papà aveva anche un cancro molto raro. Di conseguenza ha perso la vita nel 2017. Le figlie ne hanno sofferto molto.
La mamma di Gracie è morta nel 2021, perché dopo la morte dell’uomo le sue condizioni sono peggiorate, fino purtroppo al tragico epilogo. Gracie a questo punto si è ritrovata da sola. Non aveva nessun altro che potesse aiutarla
Hunter la sorella maggiore, non l’avrebbe mai abbandonata. Infatti grazie ai pochi risparmi che aveva, è riuscita ad ottenere l’affidamento della minore ed ora stanno provando a fare il possibile per stare bene.
La nuova vita di Hunter Nelson e della sorellina Gracie
La ragazza sempre in quell’intervista ha detto che hanno delle regole, che devono essere rispettate. Inoltre, hanno un piano per quasi tutta la settimana, che non può essere cambiato, se non per qualche eccezione. Hunter ha raccontato:
Sapevo che mia sorella stava già affrontando delle difficoltà nel vivere in casa con sua madre. Quando la donna è morta ho sentito il forte bisogno di donarle una vita più normale possibile.
Non volevo lasciarla da sola, a prendere decisioni da ‘adulta’ in un’età così giovane. Ammetto che a volte piango per la decisione che ho preso, perché nessuno potrà ridarmi indietro i miei 20 anni. Io mi impegno per lei, la proteggo come una madre e la sostengo come una sorella.