I genitori hanno un figlio preferito?
Diciamo sempre di no, eppure...
Passiamo la nostra vita a negarlo, anche se i nostri ragazzi, arrivati soprattutto al periodo dell’adolescenza, momento di grande contestazione nei confronti dei genitori, nutrono più di qualche sospetto e non si vergognano a dirlo… Il figlio preferito esiste? Mamma e papà, se hanno più di un figlio, ne adorano uno più dell’altro o degli altri? I genitori dicono di no, di amare allo stesso modo tutti i bambini che crescono con amore e dedizione, ma c’è chi non crede a questa “finzione”…
Il figlio prediletto esiste, almeno secondo la psicologa americana Ellen Weber Libby, che nel suo libro The favorite Child (il figlio prediletto) sottolinea come in realtà mamma e papà facciano preferenze tra i loro figli, anche se non lo ammettono, soprattutto a se stessi per non fare differenze.
“Il favoritismo esiste, ma non deve più essere un tabù o una vergogna: va affrontato, per migliorare i rapporti familiari“: questo è quello che la psicologa americana sottolinea e suggerisce nel suo libro. E, a ben vedere, anche se non possiamo parlare di “preferenze”, ci sono dei casi in cui abbiamo più affinità con un figlio piuttosto che con un altro.
Non si tratta di fare differenze nella crescita dei propri figli, di dare una corsia preferenziale a uno piuttosto che a un altro, però capita di rivedersi di più in un figlio piuttosto che in un altro. E quando capita non dobbiamo colpevolizzarci, è assolutamente normale, però bisogna affrontare la situazione.
Come dice la psicologa statunitense di solito è un tabù, ci vergogniamo perché pensiamo di non essere dei bravi genitori visto che abbiamo delle preferenze. E non è che il figlio prediletto è sempre il primogenito: tutto dipende dalle affinità di carattere con i genitori, non dal fatto se si nasce prima o dopo.
E se nostro figlio, quello che si sente escluso, ci chiede spiegazioni, non mentiamo, affrontiamo con lui la realtà e cerchiamo un modo per non farlo sentire distante da noi.