Il braccio robotico si muove con il pensiero
Questa nuova tecnica è stata ideata alla University of South California.
Erik Sorto racconta con entusiasmo l’intervento al quale è stato sottoposto: lui è il primo uomo al quale è stato impiantata una neuro-protesi in una regione del cervello adibita alle intenzioni: l’uomo, tetraplegico, grazie al braccio robotico può comandare l’arto artificiale solo con la forza del pensiero. Una tecnica innovativa messa a punto. nei laboratori della scuola di medicina Keck, alla University of South California.
“E’ incredibile. Attendevo questo momento da tredici anni: bere una birra senza chiedere una mano a nessuno“.
Queste le parole di Erik, che poi aggiunge:
“Chiudo gli occhi, vedete, e immagino il braccio artificiale. Poi penso esattamente a cosa vorrei fargli fare“.
E il braccio robotico si aziona facendo quello che lui gli ha ordinato di fare. Ma come funziona? Ce lo spiega il neurologo Richard Anderson:
“Ci serviamo di un algoritmo che decodifica il gesto che intende fare il soggetto. E utilizziamo questo segnale decodificato per controllare il braccio robotico“.
https://www.youtube.com/watch?v=lZgeb_HDb48
Mentre il collega Charles Liu aggiunge:
“Grazie a questa tecnica possiamo creare un’interfaccia tra il cervello e la macchina. E questa soluzione apre tutta una serie di nuove opportunità“.