Il messaggio dell’Oms: “Lavorare più di 55 ore a settimana aumenta il rischio di morire”
É ormai questa una condizione che affligge un lavoratore su dieci
Lavorare più di 55 ore a settimana aumenta il rischio di morire. É questo il messaggio lanciato dall’Oms secondo cui il superamento delle 55 ore di lavoro settimanali aumenta il rischio di insorgenza di cardiopatie e ictus. Con la pandemia la situazione è peggiorata ed oggi è questa una situazione che colpisce un lavoratore su dieci.
Uno studio condotto dall’Oms e dall’Organizzazione internazionale per il lavoro ha messo in correlazione le ore di lavoro settimanali e l’insorgenza di alcune patologie, quali cardiopatie e ictus. Partendo dal 2016, è stato osservato come eccessivi e lunghi orari di lavoro hanno causato la morte di 745 mila persone.
Un numero che è aumentato del 20% negli anni 2000. Ed oggi, con l’insorgenza della pandemia dovuta al coronavirus, i dati quantificati dallo studio sembrano essere molto allarmanti. La pandemia, infatti, sta rafforzando la tendenza a lavorare per troppe ore.
Analizzando i dati ottenuti dallo studio in questione, le vittime erano principalmente uomini di mezza età e più anziani, con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni. Inoltre, i lavoratori più colpiti sono quelli che vivono in Cina, Giappone, Australia e nel sud-est asiatico. Dunque lo studio conclude che lavorare più di 55 ore a settimana aumenta il rischio di insorgenza di ictus e cardiopatie, rispettivamente del 35% e del 17%.
Inoltre, stando a quanto riportato dall’Oms, il numero di persone che lavora troppo è pari oggi al 9% della popolazione totale. Questo è il messaggio lanciato dall’Oms:
La pandemia di Covid-19 sta accelerando sviluppi che potrebbero rafforzare la tendenza verso un aumento dell’orario di lavoro. Una tendenza che accresce il rischio di disabilità lavorativa e morte prematura. Lavorare dalle 55 ore in su a settimana comporta un grave rischio per la salute.
Concludendo, Maria Neira, direttrice del dipartimento per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la slaute presso l’Oms, afferma:
È ora che tutti noi, Governi, datori di lavoro e dipendenti ci rendiamo conto che orari di lavoro prolungati possono portare a una morte prematura