Il miracolo del piccolo Dylan Asking
Dylan è un bimbo di soli 2 anni a cui è stato diagnosticato un raro cancro ai polmoni. Stavano per staccargli una spina quando all'improvviso accadde qualcosa
Dylan Askin è un piccolo combattente il quale ha rischiato di perdere la battaglia più importante della sua vita: quella contro il cancro. Dylan è solo un bambino a cui è stato diagnosticato un tumore raro e improvviso ai polmoni. I medici lo consideravano un malato terminale e stava per essere staccato dalla macchina che lo teneva in vita.
Nessuno sapeva però che il desiderio di Dylan di rimanere in vita era più forte della morte.
Il bambino aveva solo due anni quando il suo calvario ebbe inizio, vive a Derby, in Inghilterra. Il cancro, chiamato istiociti polmonare delle cellule di Langerhans, gli è stato diagnosticato nell’aprile del 2016, proprio la domenica di Pasqua. La malattia è stata così fulminante che nel giro di un mese i medici credevano che il bambino non sarebbe sopravvissuto. Il cancro gli causò delle cisti, l’80% dei suoi polmoni erano coperti di noduli.
I medici a poco a poco persero la fede, definivano la situazione “tetra”, e sostenevano che non c’era più attività cerebrale nel piccolo. I suoi genitori furono costretti a prendere la decisione più dolorosa, che comprendeva salutarlo per sempre: staccare la spina che lo teneva in vita. Non volevano vederlo soffrire così.
Prima di staccare la spina i medici hanno iniziato a sedarlo e il suo battito improvvisamente è sceso a livelli normali. Erano tutti pronti a staccare staccare la spina e a sospendere l’ossigeno a cui era collegato quando qualcosa colpì l’intero personale presente in sala.
I genitori furono i primi ad accorgersi che il piccolo stava muovendo la sua manina, era il chiaro segno che Dylan aveva ancora una funzione celebrale. In quel momento tornò la speranza e da allora Dylan proprio come un guerriero ha deciso di combattere.
Rimase in ospedale per mesi, aveva bisogno di tutte le cure necessarie, e nell’anno successivo, proprio prima di Pasqua, fu dimesso e potè tornare a casa dai suoi fratellini. Era un vero miracolo per i suoi genitori.
“La condizione che Dylan fosse il nostro miracolo di Pasqua non ce l’ha mai tolta nessuno” dice Kerry Asking, sua mamma.
“Quando abbiamo detto al nostro figlio maggiore quello che stava accadendo ci ha risposto che proprio come Gesù il fratellino stava tornando in vita”
Ora Dylan conduce una vita normale e i suoi polmoni funzionano meglio del previsto. I genitori monitorano costantemente la situazione.
“Ci siamo sentiti così in colpa quando abbiamo deciso di dirgli addio. Quando si è ripreso avevamo sentimenti contrastanti: ci sentivamo uno schifo per non avergli dato fiducia ma allo stesso tempo eravamo felici di vederlo reagire”. ha confessato il papà