Il miracolo di Sammy Barko, dichiarato morto a 16 anni: il suo cuore torna a battere
Sammy Barko era stato dichiarato morto dai medici, ma poco dopo è accaduto un miracolo davanti agli occhi di tutti i presenti
La storia di Sammy Barko ha fatto il giro del mondo ed è entrata nel cuore di tantissime persone. Il ragazzino di 16 anni soffre di una grave patologia cardiaca.
Si stava arrampicando su una parete rocciosa, quando ha iniziato ad accusare uno strano malessere. Sammy Barko si è improvvisamente accasciato a terra. I soccorsi hanno subito raggiunto il posto e hanno cercato di rianimarlo per circa due ore. Il suo cuore si era fermato. Alla fine, i paramedici sono stati costretti a dichiarare il decesso sul posto. Poi, è accaduto un miracolo, al quale nemmeno i medici riescono ancora a credere. Dopo 5 minuti dal triste annuncio, il cuore del 16enne ha ripreso a battere e Sammy è tornato alla vita.
Dopo gli esami in ospedale, i dottori gli hanno diagnosticato una rara condizione cardiaca ereditaria: tachicardia ventricolare polimorfica catecolaminergica. Si tratta di una patologia che colpisce una persona ogni 10 mila, che se non curata può portare al decesso. I pazienti vengono tenuti sotto controllo attraverso farmaci beta-bloccanti e non possono assolutamente fare attività fisica. Considerata una gravissima malattia, se scoperta precocemente può essere gestita.
Sammy non è l’unico in famiglia ad avere questa patologia, dopo i controlli i medici hanno scoperto che anche la madre e il fratello ne sono affetti. Oggi Jennifer, questo il nome della mamma, sta raccontando la storia della sua famiglia e di suo figlio attraverso campagne di sensibilizzazione. Se non fosse successo quell’episodio a Sammy, non avrebbero mai scoperto la malattia. Quasi sempre, la tachicardia ventricolare polimorfica catecolaminergica viene scoperta quando è ormai troppo tardi.
Le parole della mamma di Sammy Barko
Ci sono troppi bambini che vanno in giro con problemi cardiaci e non ne hanno idea. E in qualsiasi momento la vita potrebbe essere loro strappata via. Mio figlio è “morto”, i medici hanno espresso il loro dispiacere e mi hanno detto di non poter più fare nulla. Sono rimasta a fissarlo, insieme a mio marito. Poi, lo abbiamo visto muoversi. Abbiamo urlato, ma per loro era un riflesso post morte normale. Ma in pochi secondi hanno notato che il suo cuore batteva ancora e il collo era diventato viola. Subito lo hanno portato in terapia intensiva.
Il 16enne ha trascorso mesi in ospedale. Aveva riportato una lesione alla spina dorsale e diversi piccoli ictus. Oggi è paralizzato dalla vita in giù, ma è vivo ed è tornato a scuola.