La moda degli estremi
Da Tess Holliday a Ashley Graham, le modelle curvy si fanno sempre più spazio nel fashion system. E in Francia arriva la legge contro quelle anoressiche. Quale sarà il prossimo paese?
Una delle caratteristiche più lampanti del mondo della moda è sicuramente l’assenza di “mezzi termini”. Niente ha sfumature, nulla è tenue o opaco. Si parla di estremi: o è tutto nero o è tutto bianco.
Parlo ovviamente in senso concettuale, di una filosofia tipica dell’universo fashion che non conosce la moderatezza, che non si cura di ciò che sta nel mezzo, che punta sempre all’eccesso, soprattutto quando si parla di body type.
Un altro sinonimo di moda? “Magrezza” risponderebbe immediatamente qualcuno, eppure negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando e da un estremo, quello delle modelle al limite dell’anoressia, si sta passando all’altro, con il boom di modelle curvy, burrose e oversize senza alcun rimorso.
Al grido di “Niente Photoshop”, il fenomeno delle modelle pluz size si sta inserendo sempre più profondamente nel fashion system, soprattutto grazie ad alcuni nomi che, oltreoceano e qui da noi in Italia, ne stanno creando le basi. Esempio lampante è la statunitense Tess Holliday che sta rivoluzionando l’industria e il concetto di “corpo ideale”: “ogni corpo è perfetto”, afferma, “indipendentemente dalla taglia”.
Tess è promotrice del movimento #EffYourBeautyStandards e, con oltre 510,000 followers su Instagram, ha firmato un contratto con la MiLK Model Management ed è attualmente il volto del brand di abbigliamento Torrid.
Impossibile non menzionare la copertina dello scorso febbraio del celebre magazine statunitense Sports Illustrated che vede la modella plus-size Ashley Graham fare da testimonial per l’inserto annuale dedicato ai bikini. #CurvesinBikini è il claim e nessuno può negare la bellezza della ragazza che, finalmente, rappresenta la maggioranza delle donne “vere” là fuori.
Per quanto riguarda i nomi nostrani, invece, in cima alle classifiche delle modelle curvy più richieste dai brand a livello internazionale c’è sicuramente Elisa D’Ospina, modella vicentina che dà inizio alla sua carriera nel 2007 e che oggi vediamo spesso come opinionista in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche. Non solo, Elisa è Web Editor per Vogue.it e scrive su Leonardo.it, oltre a fare da fashion e social meda consultant per numerosi marchi di moda.
L’ideale di modella super magra e quasi al limite dell’anoressia sta, dunque, lasciando sempre più spazio a un tipo di donna che si avvicina alla “normalità”, a quelle misure che si ritrovano nelle figure di ragazze che camminano ogni giorno per le strade, non sulle passerelle.
La legge francese contro le modelle magre
L’argomento è molto sentito anche a livello politico, tanto che lo scorso 3 aprile la Camera francese ha approvato un emendamento che ha l’obbiettivo di impedire alle agenzie di moda di ingaggiare modelle troppo magre: bisognerà infatti rispettare un determinato indice di massa corporea (IMC) per lavorare nel fashion system. Se la legge dovesse passare anche in Senato, le agenzie che non la rispetteranno potranno incorrere in sanzioni fino a un massimo di 75 mila dollari e alcuni mesi di carcere.
Si tratta di un provvedimento che potrebbe cambiare totalmente il mondo della moda, a partire proprio dalla Francia, uno dei paesi simbolo di questa industria.