Lettera ai capelli tagliati
Perché gennaio è rinnovarsi, anche nel look, perché no?
Una relazione che finisce.
La voglia di emergere dalla nebulosa stagnante dove si risiede.
Un licenziamento inaspettato.
Un nuovo lavoro lontano da casa.
Una crisi personale che non si riesce a spiegare.
Le donne hanno sempre mille ottimi motivi per farsi menate sui capelli e altrettanti per decidere un cambio di look. Che gli uomini ne siano a conoscenza: se una fanciulla fa un drastico cambiamento, qualcosa dentro di lei si è spezzato e sta cercando di venirne a capo prendendolo per i capelli. letteralmente!
E niente, gennaio, con le sue aspettative che si fanno aspettare e le prerogative perse in partenza, è un altro esempio classico di quanto possa essere coadiuvante un taglio di capelli, un cambio di colore o una rimessa in forma della chioma.
Noi donzelle necessitiamo di vederci belle e spesso non c’è nessuno che ci faccia sentire tali, ergo ci rivolgiamo all’unico uomo che è in diritto di tirarci i capelli… il parrucchiere!
Io, che ho vissuto un’adolescenza e una prima giovinezza di lunghissimi ciuffi castani, mi sono ritrovata trentenne a volere un taglio corto e un colore deciso e oggi mi ritrovo rossa fuoco, con il corto che si sta trasformando in lungo e il dubbio amletico: ce la farò a resistere e a non tagliarli prima del tempo?!
Chissà…
Comunque, io che sono una che alle cose ha sempre dato un nome e mi ci sono sempre rivolta manco fossero una persona, quando tagliai i capelli ricordo che scrissi loro una lettera, una specie di sentito commiato per ringraziarli del lavoro svolto e per dimostrare loro il mio affetto imperituro…
Non che la cosa possa interessarvi particolarmente, ma io ho trovato terapeutico farlo, un modo dolce di far coincidere una cosa un po’ traumatica come lo stravolgimento del look, con la volontà di vedersi più nuove, più belle…
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Cari capelli questa lettera è per voi.