L’Isis mette al bando i gatti nel Califfato: è cominciata la strage?
Che colpe hanno questi poveri animali innocenti?
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La notizia originale postata da media locali riporta solo la Fatwa contro i gatti, che non potranno più essere tenuti nelle case di Mosul, ma non c’è riferimento all’uccisione dei felini, come invece nella stampa italiana o sul Dailymail.
L’Isis ha messo al bando nel Califfato i gatti: nelle case dello Stato Islamico non ci potranno più essere felini. Una notizia che sta sconvolgendo il mondo intero, come stanno facendo in queste ore le atrocità commesse dai miliziani. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, l’Isis ha emesso una fatwa, vale a dire un decreto di legge islamica, contro la presenza di gatti all’interno delle abitazioni di Mosul, la più grande città dove l’organizzazione ha il controllo. Ed è già cominciata la strage di povere bestiole innocenti.
Secondo quanto riportato da fonti locali, gli abitanti della città sono stati informati della nuova legge e sono stati invitati a non opporsi durante quelli che sono dei veri e propri rastrellamenti da parte dei soldati dell’Isis all’interno delle abitazioni di Mosul. I gatti, una volta individuati, vengono prelevati e uccisi.
Ma perché i gatti devono essere sterminati? Secondo l’Isis vanno “contro la visione, l’ideologia e le credenze” della Jihad. Quindi devono essere tutti uccisi. E pensare che l’Islam considera i gatti come animali puri e benedetti, mentre l’Isis stessa spesso ha mostrato sui social immagini di gatti come propaganda o per attirare nuove reclute.
Davvero una storia che fa venire la pelle d’oca!
Fonte: La Stampa