L’Italia non è un paese per turisti?
La CNN mette in allarme su alcune località turistiche italiane.
L’Italia non è un paese per turisti… Peccato, perché in realtà l’Italia dovrebbe essere il paese più turistico o almeno uno dei più turistici del mondo. Non ci manca nulla: abbiamo mare, montagna, colline, borghi medievali, città d’arte che il mondo ci invidia, una background culturale che spesso dimentichiamo di avere e dal punto di vista enogastronomico non c’è gara. Eppure l’Italia punta ancora troppo poco sul turismo: una cattiva abitudine che si può notare in molte città italiane, ma anche a livello nazionale.
Recentemente la CNN ha lanciato l’allarme, sottolineando che in Italia ci sono troppe città non sicure per i turisti. E l’emittente televisiva cita proprio delle perle del nostro paese: nella classifica delle 12 destinazioni da evitare nel 2018, la CNN introduce Venezia e le Cinque Terre. La città lagunare sarebbe da evitare perché ogni anno è presa d’assalto da 30 milioni di turisti, troppi per i 55mila residenti. E le splendide città che si affacciano sul Mar Ligure sarebbero troppo affollato con due milioni e mezzo di turisti solo nel 2015.
Sicuramente non una bella pubblicità per il turismo in Italia e per delle località del nostro bel paese che ogni anno contano su molti turisti stranieri, che provengono soprattutto dagli USA. Stati Uniti che già l’anno scorso avevano sottolineato di fare attenzione perché l’Italia era un paese a rischio morbillo… E anche su questo punto ci sarebbe molto da dire, troppo.
Il 2017 non è stato un anno pessimo per il turismo italiano: l’Ufficio statistica del Mibact ci dice che sono stati più di 50 milioni i visitatori con incassi di 200 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2016 di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro. Lazio, Campania, Toscana le regioni baciate dal turismo: dati che fanno ben sperare sul futuro turistico del paese, da non sottovalutare per uscire dalla crisi. Ma c’è ancora molto da fare. La domanda è: c’è davvero la voglia di fare? Siamo un paese che vorrebbe vivere di turismo, ma non ci sono politiche pensate ad hoc: ad esempio, perché manca il Ministero del Turismo?
In realtà lo abbiamo avuto in passato: nel 1959 si chiamava Ministero del turismo e dello spettacolo e venne istituito dal Governo Segni II. E’ stato poi abrogato nel 1993 con un referendum promosso dai Radicali. Oggi in realtà è tornato, sotto un’altra veste, visto che è stato incorporato al Ministero dei beni e delle attività culturali. Come sottolineato da Carmelo Lentino del M5S, in Italia il settore del Turismo conta più del 10% sul Pil e dà il lavoro a 2,7 milioni di persone. Se si lavorasse con cognizione di causa sul settore, questi dati potrebbero raddoppiare: e scusate se è poco!
Il politico pentastellato aggiunge: “Purtroppo non tutti si sono accorti della sua importanza strategica, per non dire del suo ruolo fondamentale per l’economia, il lavoro, la crescita e lo sviluppo del Sistema-Paese. Si pensi che nell’ultima legislatura, la parola turismo è apparsa solo 10 volte negli emendamenti, e sovente in provvedimenti per così dire “laterali”, legati per esempio ai Beni culturali con i quali il turismo non a caso condivide lo stesso Ministero (il che la dice tutta)“. Il turismo, invece, potrebbe rappresentare la via di ripresa del nostro paese, è sul turismo che bisogna lavora, magari ritornando a creare un Ministero del Turismo, come Carmelo Lentino, giornalista e presidente di Meraviglia Italia e Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, sottolinea: “Il turismo deve essere finalmente e intelligentemente visto come il futuro settore trainante anche dagli italiani, all’interno del Paese. Come la vera strada per far crescere l’economia italiana, ma pure per migliorare la qualità di vita, la quotidianità degli italiani stessi“.