Offerte di lavoro: 8 motivi per capire quando rifiutare
Attenti ai segnali che dicono "quel lavoro proprio non fa per te"
Muoversi nel mare periglioso delle offerte di lavoro non è cosa semplice. Perdere il lavoro e mettersi alla ricerca di un nuovo impiego o affacciarsi per la prima volta nel mondo del lavoro dopo gli studi vuol dire intraprendere percorsi a volte frustranti, spesso pieni di insidie e false sirene, come le incantatrici di Ulisse.
Chi vi scrive è già passata attraverso la perdita del lavoro con conseguente ricerca e mille dubbi che si affastellavano nell’accettare o rifiutare un’offerta di lavoro. Dalla fine del tunnel voglio lanciarvi un messaggio di speranza.
Partendo dall’idea che tutti abbiamo necessità di un posto di lavoro, uno stipendio con cui pagare affitto e bollette, è bene ricordarci che non sempre è il caso di accontentarsi. Stretti nella morsa del senso di colpa e del dovere siamo portati a pensare di dover accettare ogni offerta di lavoro che ci troviamo davanti, perché rifiutare sarebbe “sbagliato” a priori.
È bene ricordare che quella della ricerca di lavoro deve essere una strada a doppio senso: il datore di lavoro cerca un lavoratore con determinate caratteristiche, ma anche il lavoratore dovrebbe cercare un posto di lavoro con particolari aspetti. In un personale bilancio di necessità e aspettative che solo voi potete compilare, vi suggerisco 8 motivi per cui non è il caso di accettare un’offerta di lavoro.
Vox populi, vox dei
Informatevi sull’azienda presso cui state per fare un colloquio di lavoro. Se quello che avete sentito in giro dal semplice passaparola non vi convince, potete approfondite anche online: Internet e i social media sono ormai una fonte di informazione aggiornata per conoscere lo status di un’azienda. Ci sono lamentele degli ex-impiegati? La ditta ha un alto turnover di lavoratori? Le azioni dell’azienda sono al ribasso?
Conflitto di interessi
Un posto di lavoro non dovrebbe farti sentire colpevole di violare i tuoi princìpi: per quanto tutti abbiamo necessità di lavorare dovremmo essere in grado di non compromettere la nostra integrità. Valutate il lavoro che vi viene proposto in tutte le mansioni che dovreste svolgere, ponetevi degli interrogativi di fronte a scelte etiche e morali. Come il bravo Michael, attore protagonista di Tootsie che pur di lavorare accetta di travestirsi da donna, ma quando si tratta di interpretare un pomodoro seduto, proprio non ce la fa.
Compatibilità con l’ambiente di lavoro
Se non ti senti in linea con la filosofia del posto di lavoro per cui stai facendo un colloquio, è meglio farsi qualche domanda prima di accettare l’offerta di lavoro. Stiamo parlando di un ambiente in cui dovrai passare quasi tutta la tua settimana, la maggior parte della tua giornata, per cui se senti di non farne parte, ti sei già risposto/a.
L’offerta cambia dalla proposta iniziale
Se in un primo contatto con l’azienda o nell’annuncio di lavoro a cui hai risposto i termini dell’offerta erano prospettati in un modo e poi, arrivando al colloquio, ti hanno proposto un accordo diverso, meglio fermarsi. La prestigiosa rivista di finanza Forbes avverte che questo è un pericoloso segnale d’allarme verso la credibilità del datore di lavoro.
Stipendio
Sempre Forbes consiglia di non accettare un’offerta di lavoro che offre uno stipendio inferiore a quello che vorresti percepire, anche se prospetta benefici come l’apprendimento e la formazione. Ovviamente non si deve pretendere una cifra a 4 zeri, solo perché ci sembra congrua per la vita da rockstar che vorremmo fare, ma informarsi sul salario adeguato per le mansioni che andremmo a svolgere e proporlo in fase di negoziazione con l’azienda: se questa rifiuta, allora lasciamo perdere l’offerta.
Datore di lavoro poco professionale
I segnali di allarme possono essere diversi: dal modo di porsi nei vostri confronti del datore di lavoro (specialmente se siete donne), alla cura della persona e nell’abbigliamento (no scarsa igiene o vestiti trasandati e sporchi), al voler dare per forza del “tu” senza chiederne il permesso, al linguaggio informale utilizzato. Solo voi in sede di colloquio potete capire se dal “buongiorno si vede il mattino”.
Lavoro : tempo libero = felicità?
L’equazione lavoro/tempo libero è sempre più importante per molti. Se trenta-quaranta anni fa era prioritario portare a casa uno stipendio, oggi oltre a quello vogliamo una buona qualità della vita. Soprattutto per chi ha famiglia è importante capire se essere a casa per dare la buonanotte ai figli vale qualche ora di straordinario. Valutate quanto e come vi impegnerà il tipo di lavoro offerto in relazione alle vostre esigenze di vita privata.
Troppo bello per essere vero
Un po’ di sano scetticismo non guasta mai, quello che ci fa storcere il naso di fronte a una “bufala” e ci fa essere sospettosi di fronte agli imbonitori di piazza. Se l’offerta di lavoro promette guadagni stratosferici, bonus, premi, avanzamenti di carriera in tempi troppo brevi, diffidate della serietà dell’azienda o datore di lavoro.
Il Principe Azzurro esiste solo nelle fiabe, qui vale il solito buon vecchio adagio: “dal niente non viene niente”.
Via Bustle