Perché non si deve mettere mai il pane capovolto a tavola
La tradizione vieta di porgere o mettere il pane capovolto; scopriamo insieme le motivazioni
Mai mettere il pane capovolto a tavola. Mai porgere il pane sotto sopra a qualcuno. Sono cose che avrete sentito centinaia di volte ma perché non si può fare? Scopriamolo insieme, tornando indietro nel tempo.
I nostri nonni erano categorici: non si deve mai mettere il pane sotto sopra a tavola perché porterebbe sfortuna e sarebbe un segno di disprezzo verso gli altri commensali. Si tratta di una superstizione che ha le radici nel passato e che è stata tramandata fino a noi. Ma come nasce questa tradizione?
Ebbene ci sono fondamentalmente due motivi per cui mettere il pane capovolto porterebbe sfortuna.
Motivo religioso
Il pane è sempre stato considerato un alimento sacro, il “Corpo di Cristo” che va offerto sempre con la parte sotto verso il basso. I panettieri, infatti, sono visti da sempre come “sacerdoti”.
Capovolgere il pane sarebbe come offrire il corpo di Gesù a faccia in giù, una mancanza di rispetto e un modo per offenderlo.
Nella simbologia cristiana, le cose capovolte, di solito, sono considerate motivo di sciagura. Infatti, una croce capovolta è considerata un simbolo del diavolo.
Motivo storico
Per parlare del motivo storico dobbiamo tornare nella Francia medievale. In quel periodo i boia avevano un gran da fare ed erano profondamente odiati dal popolo. Spesso nessuno voleva vendere loro il cibo, in particolare, i panettieri si rifiutavano di servirli.
In Francia, a metà ‘400, sul trono c’era Carlo VII de Valois, il Re Vittorioso che ha attuato una politica interna molto dura. Le esecuzioni erano all’ordine del giorno e i boia erano molto odiati dal popolo. Re Carlo VII emanò un decreto che obbligava i panettieri a servire anche i boia.
Nacque così il codice segreto dei fornai. Iniziarono a produrre il pane con i peggiori ingredienti che avevano a disposizione e, per distinguerlo dal pane di qualità, lo conservavano capovolto. Per chi non lo sapesse, il pane venduto in quel periodo era di molte tipologie ed era preparato diversamente per ogni categoria sociale.
Tipi di pane nella società medioevale francese
Allora il cliente non poteva scegliere, come fa adesso, il pane in base al suo gusto ma doveva comprare quello destinato alla sua classe sociale. Il pane bianco era destinato ai più ricchi e influenti e più si scendeva di rango, più il pane si scuriva.
- il Pane del Papa,
- il Pane dei Cavalieri,
- il pane del prete,
- il pane dello scudiero,
- il Pane dei Crociati, che somigliava sostanzialmente alla frisella pugliese di oggi,
- il pane del boia,
- il pane dei poveri
In fondo alla scala sociale, per le persone meno abbienti c’era la polenta, le fave, la crusca e, addirittura, le ghiande. Speso il pane dei poveri era lo stesso destinato ai maiali.
Questa usanza ha attraversato la notte dei tempi arrivando fino a noi. Se offrite il pane integrale ad una persona molto anziana, potrebbe ringraziarvi e mangiarlo ma la sua faccia mostrerà sicuramente il suo disappunto.
Ma torniamo al nostro discorso sul pane capovolto che oggi molti chiamano, erroneamente, il “pane del boia”. Erroneamente perché, secondo una leggenda, il pane del boia sarebbe nato a Torino, in Italia, e sarebbe il famoso pan carré. Si tratta di un prodotto da forno che ha una tipica forma squadrata, a mattone, con la parte sopra simile alla parte sopra. In questo modo, il panettiere poteva capovolgere il pane senza far capire nulla al boia. Più che una leggenda, questa è un misto di superstizioni, fatti storici e credenze popolari.
Dunque, porgere il pane capovolto sul tavolo sarebbe un segno di disprezzo verso gli altri ma anche verso il pane stesso. Poi, mettere il pane sotto sopra si dice che potrebbe far arrabbiare lo spirito di qualche boia del passato che potrebbe tornare a tormentare chi ha osato disturbarlo.
In conclusione, possiamo dirvi che Re Carlo VII trovò una soluzione geniale per ingannare i fornai. Il sovrano decise di far lavorare i boia incappucciati rendendogli così irriconoscibili al popolo.