Quando l’amicizia e l’amore nascono sui social
Cosa è cambiato nel modo di relazionarsi e di conoscere gente nuova
Il punto è che oggi tutto è molto veloce e forse “niente è come una volta” non è proprio solo un modo di dire.
Pensiamo alla questione lavoro: oggi moltissimi mestieri richiedono turni che stravolgono quelle che prima parevano essere solo normali, sane e basilari certezze di un individuo. Si lavora a Natale, la domenica, di notte, si fanno doppi turni altrimenti va a finire che si perde il lavoro e ognuno, in questa lotta continua per la “sopravvivenza”, finisce per chiudersi in se stesso, proiettato per forza di cose su di se (dato che ultimamente più che una volta se non siamo noi a pensare al nostro bene nessuno arriva a darci una mano).
Oltre al lavoro molte sono le altre dinamiche della società moderna che hanno finito nel tempo per modificare le vecchie e buone regole generali della convivenza tra persone e prima ancora della conoscenza e dell’interazione.
Fondamentalmente è tutto molto veloce e di conseguenza lo è diventata anche la comunicazione: sempre più online con i social e le varie chat, le nostre risposte sono in tempo reale e possiamo essere sempre presenti anche con chi è lontano.
Persino i bambini oggi con i dovuti filtri di protezione interagiscono con assoluta naturalezza sui social: se ci pensate è quasi un’ovvietà che poi da grandi si finisca per passare parecchio del nostro tempo davanti a un cellulare o a un pc per parlare con l’amico lontano, la fidanzata che sta lavorando o con il nonno che si è appena fatto il profilo su Facebook.
E spesso la nostra vita finisce per andare cosi: stiamo lavorando e chattiamo durante i tempi morti, siamo a cena con gli amici e curiosiamo il profilo Facebook di una persona che ci interessa, la nostra coppia è in crisi e ci sfoghiamo con qualche anima appena conosciuta su una chat e ci iscriviamo su vari social se e quando ci sentiamo soli e abbiamo voglia di parlare con qualcuno.
Già, quasi come se non ci accorgessimo che ci sono anche persone in carne e ossa vicino a noi con cui potremmo parlare e interagire.
Solo che, se ci pensiamo bene e proviamo a essere sinceri, tutti noi siamo “proprio quelli che” pensano per vari motivi a se stessi e quindi difficilmente siamo disponibili ad ascoltare i problemi e le necessità degli altri cosi come gli altri non lo sono con noi.
Ecco perché oggi è più “semplice” e immediato interagire sui social e sulle chat: se le persone sono lì come noi è perché molto probabilmente hanno le nostre stesse esigenze e bisogni.
Sarà più semplice parlare, più naturale ascoltare e immediato confidarsi: questa è la realtà.
E poi si sa, da qui all’andare oltre, il passo diventa molto breve e dannatamente facile. E allora con un estraneo apparentemente e probabilmente nella stessa nostra condizione possiamo anche permetterci di osare e magari di superare la soglia dei nostri limiti del buon senso quotidiano dando sfogo a quei lati di noi che altrimenti rimarrebbero celati per vergogna, pudore e quant’altro.
E come spesso succede appellandoci ai buoni e vecchi “luoghi comuni”, un po’ tutti tendiamo a pensare che sulle chat e sui social ci siano le persone peggiori, chissà quali loschi individui pronti a farci chissà quali brutte cose.
In realtà le chat e i social oggi per tutte le ragione dette (e molte altre ancora) sono semplicemente uno spaccato della realtà, quella realtà fatta anche da noi che può essere bella come “brutta”: è il vicino di casa che ci è sembrato da sempre così timido a fare avance estreme in chat, è purtroppo anche il nostro partner un po’ stufo che sta chattando con tante ragazze, è la giovane panettiera che si presta per qualche soldo a dispensare prestazioni più o meno erotiche a uomini sconosciuti.
Le chat e i social sono certamente anche questo, ma sappiate che oggi la maggior parte di noi chatta o è su un social.
Le statistiche dicono che il 61 per cento ha meno di 39 anni e che può essere diviso in due fasce: il 29 per cento è tra i 18 e i 29 anni, il 32 tra i 30 e i 39 anni. E poi ci sono le persone molto più adulte.
Si sa anche che il modo di interagire online è piuttosto differente tra uomo e donna: le donne chattano per fare nuove amicizie, perché sono reduci da un’esperienza negativa, considerano la chat un luogo di “ascolto” dove le loro sofferenze vengono accolte con facilità anche se poi finiamo spesso per mettere in atto dinamiche alquanto particolari: non rispondiamo ai messaggi che riceviamo e siamo lente nel voler conoscere la persona con cui amiamo chattare.
Gli uomini, non ci stupiamo, se parlano con una donna richiedono foto e poi anche numero di telefono dato che spesso ci sono tentativi espliciti di deviare la conversazione su argomenti a sfondo sessuale.
I social e le chat rappresentano però anche l’incontro con persone diverse, aspetto che se utilizzato con criterio genera confronti e scambi culturali nel corso dei quali si possono approfondire interessi e tematiche di ogni tipo, valori e storie raggiungendo in molti casi un senso di vicinanza emotiva e di partecipazione ad una collettività.
La chat quindi può avere parecchi risvolti positivi, se utilizzata in modo consapevole e senza pretese e aspettative eccessive e consente di giocare con la propria persona scegliendo gli aspetti più interessanti del proprio carattere con cui (inizialmente) mostrarsi agli altri.
La cautela è necessaria per evitare spiacevoli sorprese o brutte esperienze, ma questa, si sa, è una regola che vale in ogni dove e sempre!