Snapchat: il servizio di messaggistica istantanea più discusso che ci sia
Mentre le sue quotazioni volano in borsa, i giovani ne fanno un uso improprio e molti ancora non sanno cosa sia.
Snapchat, servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet, nato nel 2011, di certo non è più una grossa novità, se non fosse che quasi ogni giorno importanti testate come La Repubblica, Il sole 24 ore e simili gli dedicano almeno qualche riga per descriverne le ultime news, le nuove polemiche o le sue quotazioni in borsa sempre più da capogiro. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Come nasce e cos’è Snapchat
Snapchat neanche a dirlo è uno di quei bellissimi sogni americani, nato dalle ricerche per le tesi di laurea di due fratelli di confraternita che dopo i bei voti portati a casa hanno avuto l’ardire di concretizzare il progetto. Dalla fine del 2011 ai primi del 2014 Snapchat ha iniziato a contare 350 milioni di messaggi al giorno contro i 400 di Facebook, tanto che, come è normale che sia, anche qui sono comparsi i primi inserzionisti per vari messaggi pubblicitari.
I ragazzi non hanno inventato nulla di cosi nuovo. Snapchat è un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet con il quale è possibile inviare messaggi di testo, foto e brevi video.
Si possono mostrare foto e video negli album condivisi con gli amici, detti Storie, chattare in tempo reale sia in video che testualmente, modificare le foto con molte funzioni simili a quelle di Instagram, addirittura disegnandoci sopra con lo strumento matita, e ancora scegliere di inserire o meno l’audio nei video etc etc, tutto questo dopo aver scaricato Snapchat da Google Play o da AppStore, avviato l’applicazione e come al solito configurato il proprio profilo una volta inseriti tutti i dati personali richiesti (veramente tanti per questa applicazione). E sempre come al solito dopo aver permesso l’accesso alla nostra rubrica si possono immediatamente trovare tutti i nostri amici e incominciare senza problemi a interagire con loro, ultimamente avendo anche la possibilità di effettuare piccoli trasferimenti di denaro usando uno sviluppo di Square.
Qual è la novità di Snapchat e in generale come funziona
Sino a ora sembrerebbe tutto super banale, in realtà la novità di Snapchat sta nel fatto che messaggi, foto e video sono fruibili solo per pochissimo tempo, a scelta, da 1 a 10 secondi, e poi come per magia si autodistruggono per sempre.
Sono visibili solo dagli utenti inseriti da noi nella nostra lista degli amici e quelli che hanno vita più lunga sono gli scambi di video, messaggi e foto condivisi nelle storie, visibili per non più di 24 ore.
E’ proprio questa la novità e il punto di forza su cui i ragazzi americani hanno puntato: scambiarsi qualsiasi tipo di messaggio visivo e scritto garantendo la privacy di tutti e senza ledere in alcun modo nessuno, soprattutto i più giovani, spesso in balia di malintenzionati.
Non vi sembra troppo bello per essere vero?
E infatti… cosi proprio non è!
E’ certamente vero che l’applicazione avverte se qualcuno ha provato a fare un semplicissimo screenshot a una nostra foto, ma è anche vero che se non siamo troppo veloci e non sappiamo cosa fare, ormai il danno è fatto. In più sembra esserci un vero e proprio bug di sistema che permette agli hacker di catturare i nostri dati attraverso la funzione “trova amici“.
Oltretutto gli hacker non sono di certo persone che si accontentano di qualche dato in più.
Ogni giorno nascono vere e proprie app da scaricare per catturare per sempre le immagini su Snapchat.
Per finire dove?
Per esempio su Instagram, basta cercare l’hashtag #snapchat, oppure, quasi peggio, nell’archivio di persone non troppo carine che chissà quale uso ne faranno.
Bisogna preoccuparsi e per chi?
Se non ci avete ancora pensato tutto il “polverone” che c’è dietro a Snapchat sta nel fatto che i giovani, contando sul fatto che il materiale condiviso si autodistrugga dopo pochi secondi (al massimo 24 ore) ne approfittano per dare libero sfogo alle loro “fantasie” facendosi vedere in pose diciamo…osé per non dire proprio porno in molti casi. In Italia è anche cosi? Chi usa di più Snapchat?
I dati relativi alle percentuali di chi fruisce di Snapchat sono i seguenti:
Irlanda 52%
Belgio e Svezia 46%
Germania 24%
Spagna 22%
L’Italia non è nemmeno contemplata nei conteggi perché evidentemente i nostri giovani preferiscono altri social e altre applicazioni. Certo è che una ricerca effettuata da Skuola.net ci dice che su un campione di 3 mila ragazzi dai 14 ai 19 anni il 30% conosce la app e solo il 7% la utilizza. Tra quelli che la utilizzano 3 ragazzi su 10 lo fanno per fare sexting (con foto più o meno porno) e sono tutte ragazzine.
Il telefono azzurro riporta dati anche più importanti affermando che il 12,3% dei minorenni è avvezzo a queste abitudini.
Se si è genitori, almeno per i ragazzini più giovani, qualcosa si può fare, per esempio limitando la possibilità di ricevere messaggi solo da parte di chi è stato incluso nella lista degli amici e addirittura si possono bloccare degli utenti in particolare. Come in tutte le cose è inutile fare allarmismo tanto per farlo.
Il fenomeno è limitato, in Italia soprattutto, e l’applicazione non viene usata solo con questi scopi!
Se si è genitori male non fa conoscere l’applicazione, individuandone facilmente i punti critici, sapendo, come si è detto in precedenza che le app per memorizzare le immagini sono alla portata di tutti, una tra tante SnapCapture.
In linea di massima l’applicazione nel nostro bel paese non riesce ad avere un grande seguito perché la qualità delle immagini non è delle migliori, a volte il sistema del funzionamento delle telecamere non sempre è compatibile con tutti i cellulari e certamente abbiamo a disposizione social migliori per condividere di tutto e di più nella rete.
La realtà generale di Snapchat è però ben più ampia: pur vivendo di “soli” finanziamenti, avendo anche rifiutato offerte da parte di Facebook di 3 miliardi di dollari e sembra anche da parte di Google di più di 4 miliardi, il successo generale è da capogiro cosi come le sue quotazioni in borsa che sono destinate, in base alle previsioni, a crescere ancora di più.