Terremoto: tra i soccorritori anche tanti cani eroi
Ecco come vengono addestrati i nostri amici a 4 zampe per la ricerca dei sopravvissuti
Sale purtroppo a 247 il bilancio delle vittime del terremoto che ieri notte ha colpito il cuore dell’Italia. Continua ancora la ricerca di superstiti sotto le macerie e tra i soccorritori sono tanti i cani – border collie, pastori tedeschi e meticci – delle unità cinofile delle forze dell’ordine e di soccorso – così come anche tanti volontari con l’hobby della ricerca dei tartufi che stanno giungendo per prestare il loro aiuto. Ma come fanno qusti cani ad essere addestrati nella ricerca e nell’individuazione di persone in pericolo, a seguito di catastrofi ambientali, come nel caso di un terremoto?
La squadra
L’unità cinofila da soccorso non è altro che la coppia conduttore – cane. In questo tipo di lavoro, il rapporto tra l’uomo e l’animale deve essere molto stretto e basato sulla fiducia.
Se il cane si fida del suo conduttore, riuscirà a superare stress, fatica e a volte paura durante i soccorsi. Il legame uomo-cane motiva molto l’animale nel lavoro e induce l’animale ad ignorare le distrazioni – da altri cani e persone presenti sul luogo della tragdia oppure da odori diversi.
Le razze
Le razze classicamente più utilizzate in Italia per la ricerca in superficie sono il pastore tedesco, pastore belga, collie, border collie o bovaro delle fiandre. Ma il soccorso cinofilo è una specializzazione che non mette limiti alle razze per cui può essere adatto anche un meticcio. L’importante p che il cane sia sano e di taglia non troppo piccola (per sopportare la fatica) e nè troppo grande.
L’addestramento
Il cucciolo, completato il piano vaccinale e non staccato dalla madre e dai fratelli prima delle otto settimane circa, può cominciare a frequentare un campo – è infatti fondamentale completare la sua socializzazione con gli altri cani (si lavora sempre in team) e con quante più persone diverse possibile.
Il cucciolo inizia fin da subito ad effettuare brevi e facili ricerche sul suo conduttore e, quando il cane trova la persona, viene ricompensato con la voce, le carezze, il cibo, il gioco, a seconda del suo temperamento e delle sue preferenze. Con il tempo si allungano la distanza della ricerca e la complessità inserendo elementi di disturbo come ltre persone o animali che il cane deve imparare a ignorare.
Si sostituisce poi il conduttore con finti dispersi – persone sempre diverse, anziani, disabili, bambini – e si insegna ai cani a lavorare a gruppi. Si deve creare il massimo affiatamento tra gli animali che collaboreranno nella ricerca. In caso di terremoti, è importante far abituare i cani a muoversi con disinvoltura sulle macerie; in questo aiuta molto anche un lavoro specifico fatto su palestre apposite, attrezzate proprio con questo scopo.
In azione
Nella ricerca su macerie, il conduttore si presenta con il suo cane a chi gestisce la zona, verifica che le macerie siano state messe in sicurezza e si fa assegnare una zona di ricerca su cui far lavorare il cane in autonomia, mentre lui resta all’esterno delle macerie.
Il cane addestrato sa segnalare con l’abbaio il ritrovamento di una persona sepolta senza raschiare con le zampe anteriori le macerie – può essere pericoloso per lui e soprattutto per la persona sepolta poichè possono verificarsi altri crolli, scosse di assestamento, rilevare la presenza di pezzi di vetro o lamiere che possono ferirlo.
Nella ricerca su macerie, il cane deve essere privato di guinzaglio e collare, che potrebbero creare difficoltà all’animale stesso mentre si muove.