Twitter fa male alle donne?
Ecco le accuse di Amnesty International!
Twitter non è un social per donne. L’accusa arriva da Amnesty International, in un momento molto delicato per i social network: lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica ci sta facendo aprire gli occhi su un mondo, quello virtuale, che pensavamo decisamente più sicuro e che, invece, cominciano a emergere dati decisamente preoccupanti sull’uso che ne fanno dei nostri dati e su possibili manipolazioni. Ora nel mirino di un rapporto di Amnesty International è finito Twitter, che non difenderebbe le donne a dovere.
L’organizzazione, che si occupa ogni giorno di difendere i diritti umani, ha puntato il dito contro il social network reo di non riuscire a prevenire la violenza online e gli abusi nei confronti delle donne. Anzi, favorirebbe la creazione di un ambiente negativo e tossico per tutte le donne del mondo.
Il rapporto di Amnesty Internazionale evidenzia come Twitter non abbia dato risposte soddisfacenti quando venivavno segnalati abusi, anche nei casi in cui era chiaro che le stesse linee guida del servizio erano state violante. Minacce di morte, minacce di stupro, abusi razzisti, insulti omofobi bei confronti delle donne non vengono minimamente considerati come atti non in linea con le regole di Twitter.
E pensare che proprio su Twitter è stata il mezzo perfetto per poter veicolare un messaggio importante come quello del movimento #Metoo. Il 21 marzo 2018, giorno in cui sono arrivate le accuse, non era un giorno a caso, ma il compleanno della piattaforma, fondata ben 12 anni fa, quando Jack Dorsey, fondatore e attuale Ceo, lanciò il primo tweet di prova.
In realtà Twitter ha fatto sapere che ha già fatto delle modifiche per migliorare la sicurezza, ma a quando pare non basta, ci vuole un impegno più concreto.
Azmina Dhrodia, ricercatrice di Amnesty International, spiega: “Le recenti iniziative indicano che l’azienda vuole essere parte di questo cambiamento, ma le donne non ci credono. Se non prenderà ulteriori misure concrete contro la violenza e le molestie online sulla sua piattaforma, Twitter non potrà sostenere credibilmente di stare dalla parte delle donne“.