Una bottiglia di plastica per sconfiggere il buio
Il progetto Liter of Light porta luce (e speranza) dove ancora non c'è
Fa caldo, magari siamo al mare e abbiamo voglia di dissetarci con qualcosa di fresco: quante bottiglie di plastica grandi o piccole ci passano tra le mani tutti i giorni? Sicuramente tante.
E che fine fanno? Be… ovviamente le accartocciamo e le buttiamo.
Sapete che una semplice bottiglia di plastica riciclata piena di acqua e candeggina sarebbe (anzi è) fonte di luce per tante persone che, più sfortunate di noi, abitano in luoghi poverissimi dove ancora non è arrivata l’elettricità?
Il progetto Liter of Light non è di certo una novità.
Fortunatamente già nel 2012 con questa tecnica si è riusciti a dare luce a più di 10.000 abitazioni delle Filippine.
Merita approfondire il discorso non solo per il puro gusto dell’informazione, ma anche e soprattutto per acquistare coscienza e consapevolezza che un banalissimo gesto come quello quotidiano di accartocciare una bottiglia di plastica a cui non diamo la minima importanza potrebbe essere evitato per migliorare (di parecchio) la vita di tante persone meno fortunate.
Il progetto Un litro di Luce è stato creato dall’importatore dell’invenzione, un italo-filippino, Illac Angelo Diaz, dell’organizzazione no-profit My Shelter Foundation che si rifà alle ideologie di un movimento dedito allo studio delle tecnologie semplici, appropriate ed eco-sostenibili.
Nascono cosi le Solar Bottle Bulb, lampadine-bottiglie capaci di dare luce tutto il giorno.
Come funzionano?
Si tratta delle Bottle Bulbs, bottiglie di plastica trasparenti riempite d’acqua, cui vanno aggiunte due capsule di candeggina per evitare la formazione di alghe al suo interno. La bottiglia viene fissata al tetto attraverso un foro sigillato con resina per evitare perdite e utilizzando la rifrazione dell’acqua riesce a fornire un’illuminazione equivalente a quella di una lampadina da 55 W.
Questa innovazione ha cambiato la vita di migliaia di persone, anche se purtroppo si rende inefficace una volta che il sole tramonta.
Ancora oggi 1,3 miliardi di persone vivono senza corrente elettrica e questo è un sistema di illuminazione accessibile ed ecologico. Pensate che, cosi come spiega in diverse interviste Lorenzo Giorgi, l’executive director e coordinatore europeo dell’organizzazione, oltre 45 mila lampade di plastica in 19 paesi del mondo hanno portato la luce là dove non c’era ancora.
Negli anni dalla Bottle Bulb iniziale si è arrivati al vero e proprio progetto della Liter of Light at Night: la stessa bottiglia, lo stesso contenuto, ma qualcosa in più ovvero il suo collegamento a un semplice pannello solare più un led e una batteria comune in modo da garantire la luce non solo di giorno, ma anche a notte fonda.
Il costo è più che sostenibile e i know how necessari per la produzione sono alla portata di tutti.
Ecco quindi che in poco tempo in questi paesi ancora molto poveri sono nate delle piccole micro-imprese spesso gestite da gruppi di donne che realizzano in poche mosse quelle che per loro sono vere lampade tanto preziose.
Il tutto non solo per dare luce alle abitazioni private, ma anche per illuminare le strade delle bidonville e dei ghetti più scuri e pericolosi dove di conseguenza si è registrato un sensibile calo del tasso di violenza.
Se volete approfondire ancora di più o se volete in qualche modo sostenere questa organizzazione potete dare un’occhiata al sito di 1 Liter of Light Italia.