Perchè dovete leggere Erica Jong
L'icona degli anni settanta ritorna con un nuovo libro
A proposito di Cinquanta sfumature di grigio dice: “E’ la storia di Cenerentola riscritta con l’aggiunta delle scene sadomaso. Una ragazza diciottenne, per di più vergine, che si innamora del principe azzurro, che le regala qualunque cosa in cambio di un po’ di bondage”.
Sette sono i suoi “must” da sempre:
1- Elimina i sensi di colpa;
2- Non fare della sofferenza un culto;
3- Vivi nel presente (o almeno nell’immediato futuro);
4- Fai sempre le cose di cui hai più paura (il coraggio s’impara a gustare col tempo);
5- Fidati della gioia;
6- Se il malocchio ti fissa, guardare da un’altra parte;
7- Preparati ad avere 87 anni.
Lei è un’icona indiscussa degli anni settanta: Erica Jong, diventata famosa grazie all’incredibile successo (maturato con il tempo) del suo libro Paura di volare.
Nata a Mann, New York, nel marzo del 1942, Erica Jong è una scrittrice, saggista e poetessa del nostro tempo. Quattro matrimoni e tanta passione per l’arte.
Una laurea e un master in letteratura inglese del diciottesimo secolo, diversi libri al suo seguito come: Il mio primo divorzio, Paura dei cinquanta, Che cosa vogliono le donne, Sedurre il demonio: scritti della mia vita, ma deve la sua fortuna al suo primo romanzo, Paura di volare scritto nel 1973, con il quale creò scalpore per la franchezza usata nel trattare temi delicati come il desiderio sessuale femminile.
Sostiene di non essere mai stata interessata al sesso più di quanto non lo fossero le altre sue coetanee negli anni settanta, anni della liberazione sessuale di cui lei diventò in qualche modo la portavoce osando come poche altre prima di lei erano riuscite a fare.
Quando scrivo – dice – “sento di fare quello per cui sono stata messa al mondo; da piccola leggevo un libro e poi baciavo la foto sulla copertina di chi lo aveva scritto… ecco perché scrivo… per entrare nel cuore della gente”.
Quando scrivo – continua a dire – “il tempo sparisce, sparisce la morte e tutte le lotte della mia vita”.
Quando le chiedono se è mai stata femminista, lei risponde che il femminismo lo succhiava dal seno di sua madre, la quale pur avendo un grandissimo talento per il disegno e pur frequentando già all’epoca l’Accademia Nazionale del Design si era sentita dire che essendo donna avrebbe fatto figli e non sarebbe mai riuscita a sfruttare il suo talento.
Ecco allora che, attorniata da donne di carattere come la mamma e anche la nonna, a 14 anni già leggeva libri come Il secondo sesso di Simone de Beauvoir e si sentiva una femminista a tutti gli effetti anche se, all’epoca, non era affatto ben vista dalle femministe… perché?
Perché lei non indossava tute e stivali, ma tacchi a spillo, si truccava e amava gli uomini… non li combatteva, ma li cercava pur rivendicando il suo diritto a essere donna forte ed emancipata.
Il romanzo del suo successo, Paura di volare, ci ha impiegato un bel po’ prima di farle assaporare le gioie e le soddisfazioni di un pieno e trionfante traguardo… anni che hanno visto il nascere di una versione tascabile e lo schieramento di due uomini, sicuri del valore del suo scrivere: Henry Miller, New York Times e John Updike, New Yorker.
Tutti i suoi libri sono una commistione vera e sentita tra romanzo e vita personale e infatti c’è sempre tutto di lei: amori, mariti, figli, il rapporto difficile con la madre, le chirurgie plastiche, i cani, l’amore per l’Italia, il nonno, il padre e le sorelle.
Non è possibile non appassionarsi durante la lettura!
E ora perché vale la pena leggere Erica Jong?
Perché, se in Paura di volare, definito dal Post a distanza di svariati anni come “irresistibile“, attraverso la storia e le scelte della protagonista Isadora Wing, donna focosa, ma incapace di volare sugli aerei e in amore sino a quando, liberatasi del suo noioso consorte, psichiatra freudiano, fugge con un altro psicanalista, però hippy, per scoprire l’audacia del sesso e dell’avventura, comprendiamo il perché questo libro, diventato il breviario di un esercito di donne in marcia verso l’emancipazione, è oggi un’opera cult e una sorta di manuale di psicanalisi per tutta la società (femminile e maschile) americana, molto di più capiremo dalle pagine del suo ultimo libro, uscito in questo periodo.
Una sorta di sequel, “Fear of dying“, che in italiano è diventato “Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato” (Bompiani).
Qui i temi sono altrettanto intensi: c’è una donna di sessant’anni che in breve tempo vede morire a uno a uno marito, madre, padre e barboncina e che per questo subisce uno scossone e si deprime un po’, sino a quando però, decide di iscriversi sul sito di incontri Zipless.com (nome di fantasia) nella speranza di trovare nel sesso a caso un po’ di conforto, come ai vecchi tempi.
La cara vecchia “scopata senza cerniera” (come era definita letteralmente in Paura di volare) nella sua nuova incarnazione: Internet.
La storia si infittisce e si fa interessante, ma naturalmente non sarò di certo io a svelarvela.
Posso solo aggiungere che in una recente intervista le hanno chiesto cosa, secondo lei, cercano i cinquantenni e se oggi davvero l’interesse vada effettivamente verso il bondage e il sesso estremo (amato dall’uomo che incontra la protagonista del suo ultimo libro), interesse, tra l’altro, che spiegherebbe il grandissimo successo di Cinquanta sfumature di grigio.
La sua risposta è stata: “Un libro orribile, orribile. Ho dovuto leggerlo perché tutti quanti mi chiedevano cosa ne pensassi. Lo paragonavano a Paura di volare. Ma quella roba lì è spazzatura, cinica spazzatura prodotta solo per fare soldi. È scioccante persino che qualcuno abbia deciso di pubblicarla. Solo una persona ignorante che non sappia niente di letteratura erotica può apprezzarlo. Leggete de Sade, Histoire d’O , Von Sacher Masoch, non quella robaccia“.
Che ne pensate? Il suo nuovo libro sarà molto presto sul vostro comodino?