La Malamamma enigmistica. Le 21 parole che odio parte seconda M-Z

Eccoci con il secondo appuntamento con le parole più odiose. Avete pensato alle vostre?

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Nonchalance

Ovvero “the fine art of” mostrare disinteresse verso qualcosa di molto pop che in realtà implica il fatto di averla studiata alla perfezione,elaborata,interiorizzata e di conseguenza snobbata.Per questo non credo nello snobismo.Per denigrare qualcosa bisogna conoscerla bene e già il fatto di averla studiata anche senza esperirla implica un moto d’interesse verso la stessa.
Esempio: ” Tu che hai un account, mi crei un evento della mia performance di Butoh e me lo condividi taggando i tuoi amici, magari mi ci anche scrivi uno status empatico e mi tagghi i tuoi amici,perchè a me facebook repelle e non saprei neanche accendere un tablet?”

Ovvio

E’ovvio il perchè. No?

"Ma come parla, le parole sono importanti" Nanni Moretti- Palombella Rossa.
“Ma come parla, le parole sono importanti” Nanni Moretti- Palombella Rossa.

Periodo

Una parola che se diventa complemento oggetto è indice di presagio nefasto come un’eclisse per un antico greco.
“Prendiamoci un aperitivo” è l’alfa “prendiamoci un periodo” è l’omega delle liaisons dangereuses e non c’è bisogno di essere un Valmont.

Quintessenza

Secondo Aristotele il quinto degli elementi è l’etere.
Ormai divenuto sinonimo di peculiarità della qualsiasi e abusatissimo nelle critiche gastronomiche. Giuro di aver letto qualcosa che si intitolasse “il Brodetto quintessenza della civiltà del pesce” scritto con un piglio che neanche Civiltà sepolte.

Revival

Più che una parola un genere musicale che aborro.
Il trittico di Grease ha su di me lo stesso impatto che ha la sirena su di un lavoratore di una fabbrica il venerdì. Evacuare la zona.

non mi avrete mai.
non mi avrete mai.

Stiloso

“Guardi com’è stiloso, guardi che colori moda, guardi che è la tendenza del momento”.
“Ecco, mi guardi bene perchè in questo negozio non mi vedrà mai più”

Traghetto

Prima dei trenta la vacanza inizia già lì, un passaggio ponte,una birra in lattina (calda) e fa subito Grecia anche se abbiamo tre ore di ritardo e siamo parcheggiati sul molo di Ancona.
Dopo i trenta diventa sinonimo di sigaretta guardando il mare con cenere che entra negli occhi. Verso le sei di mattina inizi a parlare con le cimici dei tappeti dove sei sdraiato aspettando che la rivisitazione in chiave andina di “Con te partirò” di Bocelli ti avverta che la tua isola è vicina.
Ogni volta pensi che sei talmente felice di vedere terra che se un giorno avrai una figlia,la chiamerai Igumeniza.

Uguale

Qualsiasi cosa va bene.Tutto è uguale. Preferisci una searata a Villa Adriana a vedere Nekrosius che mette in scena il Caligola di Camus, oppure stiamo a casa a mangiare una pizza fredda in cartone e io ti parlo per due ore della mia passione per chi ha un cognome che rispecchia il lavoro che fa?

Boh è uguale.

Parole d'amore.
Parole d’amore.

Verità

Essere persone vere.
Esserlo sempre.

Noi persone normali ci nascondiamo dietro account falsi per essere veri e facciamo amicizia con amici fake per poter tirare fuori il nostro lato autentico senza condizionamenti, mentre le uniche persone che ci tengono a farci sapere quanto sono vere sono quelle che partecipano ai reality…

Zen

Lo zen e l’arte della manutenzione della bicicletta, di un lavoro, della schiena dritta, due famiglie, della calma, del sesso, della cucina…
Qualsiasi cosa, anche la più inutile, la peggiore, basta farla essendo zen per nobilitarla.