Alcune frasi da non dire assolutamente ad una madre che lavora!
Essere mamme è uno dei lavori più impegnativi che madre natura abbia inventato. L’accudimento dei bambini richiede una dose infinita di amore, tanta pazienza, forza, energia, calma, allegria e per finire, una notevole dose di praticità, indispensabile per riorganizzare la propria vita, quella del bebè e, spesso, anche quella del compagno.
Quando a questa attività, si aggiunge il lavoro, la situazione si fa veramente complicata. La tensione che una mamma lavoratrice sopporta ogni giorno è altissima: una minima distrazione e tutto può andare a rotoli. Sospese tra mille problemi e pensieri, tutti sicuramente urgenti, le mamme lavoratrici si trovano spesso a fronteggiare individui sarcastici o semplicemente indelicati. Quest’ultimi possono rovinare una bella giornata con una sola frase, tale da spingere la donna a gravi riflessioni e pesanti autocritiche. Non tutte reagiscono con rabbia ed è un peccato, perché le critiche prive di intelligenza vanno semplicemente respinte.
Da una parte, basta tenere a mente alcune cose da non dire a una madre lavoratrice. Per le madri, invece, basta trovare la risposta giusta ad ogni domanda:
1. “Hai veramente bisogno di lavorare?”
Se la domanda è stupida, qualsiasi risposta è giustificata. In quest’epoca molto difficile, di crisi economica, vivere con un solo stipendio è difficile. Inoltre, avere un figlio non vuol dire rinunciare a se stesse. Lavorare, avere un obiettivo professionale, è salutare per qualsiasi essere umano. Aiuta a mantenere i contatti, a sviluppare il proprio talento e a non chiudersi unicamente sul ‘nuovo arrivato’.
2. “Non sei preoccupata di non essere abbastanza presente per i tuoi figli?”
Anche se sta lavorando, una madre pensa sempre ai suoi figli. Essere altrove, fisicamente, non vuol dire abbandonarli. Le madri lasciano i bambini in mani sicure, nonni, zii, sorelle, baby-sitter fidate… L’ unica cosa importante è imparare a dare tutta la propria attenzione al bebè, quando siete con lui, senza altre distrazioni.
3. “Hai sentito di quella ricerca sui figli delle mamme lavoratrici?”
La risposta migliore sarebbe: “No e non mi interessa!”. Dall’esterno sembrano tutti bravissimi pediatri, psicoterapeuti, genitori modello e perfetti educatori. Ma la quotidianità è tutt’altra cosa… Quindi è inutile rapportarsi con dati scientifici, se privi del contesto giusto. Meglio mettersi in discussione, confrontarsi con chi sta facendo la stesa esperienza o con gli esperti veri.
4. “Deve essere bello fare una pausa dai bambini”
‘L’infame agisce sui sensi di colpa, già presenti in ogni genitore. Lavorare non è affatto una pausa dall’essere mamma. Una donna non va a lavorare perché è stanca dei propri figli. Questo è un viscido ricatto morale “Se una donna si allontana dai propri figli vuol dire che non li ama“. Ma non è così, passare anche del tempo separati, è vitale per madre e figlio.
5. “Sei così fortunata a lavorare da casa. Ma perché hai bisogno di una baby-sitter?”
Lavorare da casa si è un vantaggio, magari durante le pause si può passare un po’ di tempo con i figli. Ma lavorare richiede attenzione, che non può essere data in contemporanea anche al bimbo che gioca. Non si può fingere di dedicare tempo ai piccoli, mentre si continua a scrivere, mandare mail, fare conteggi…
6. “Perché fare figli se dev’essere qualcun altro a occuparsi di loro?”
Altra frase raccapricciante e priva di logica. Fare un figlio non è una scelta che si compie con leggerezza, nessuna tata, baby-sitter… può sostituire la mamma. Affidare i bambini, per qualche ora al giorno a qualcun’altro, non significa togliersi la responsabilità che si ha nei confronti del proprio figlio.
7. “Hai un’altro impegno? Non sei già uscita prima la scorsa settimana?”
Star dietro a tutti gli impegni: scolastici, sportivi, emotivi dei bambini, non è affatto semplice. Spesso i genitori si trovano a fare delle vere e proprie corse fra le strade della città. Ma è indispensabile, perché ci sono momenti imperdibili.
8. “Se avessi lavorato, avrei sentito troppo la mancanza dei miei figli”
Ogni essere umano ha i propri valori. Ciò che è giusto per qualcuno può essere sbagliato per altri. Un tempo le donne erano obbligate a fare le casalinghe, avere una carriera era considerato un segno di dissolutezza. Oggi le cose sono diverse, le donne hanno conquistato il diritto ad una vita ricca e piena, in cui fare un figlio non è un limite.
9. “Le donne dovrebbero stare a casa con i figli”
Questa frase meriterebbe di non essere commentata. Trattasi di un puro ed inutile preconcetto. Inutile parlare con chi ha questo tipo di idea: la conversazione sarebbe arida e priva di senso.
Quindi, prima di esporre un proprio giudizio sarcastico, svalutante e piuttosto inutile, perché non si ricorre a un utile esercizio, ricordato nei detti popolari di tutto il mondo. Ci riferiamo a quello secondo cui bisogna contare fino a dieci, prima di parlare. Magari anche fino a venti o cento…. non siete d’accordo? Condividete per far capire il concetto a tutti!