Bambini, esempi di parole ostili da non insegnare
Quali sono gli esempi di parole ostili che non dobbiamo assolutamente insegnare ai nostri bambini?
Quali sono gli esempi di parole ostili che non dobbiamo assolutamente insegnare ai nostri bambini? Ci sono termini che non andrebbero mai utilizzati, per evitare di ferire le persone che abbiamo di fronte. Parole che possono far male e che per questo motivo devono uscire dal nostro vocabolario.
La generazione di ragazzi nata con il web vive sugli smartphone e sui tablet. Sanno usare la tecnologia meglio dei loro genitori, anche se, in realtà, non se ne sono veramente capaci. Soprattutto per quello che riguarda la comunicazione. Soprattutto sui social usano parole che possono ferire. E possono ferire anche molto.
La rete deve essere usata in maniera consapevole. I ragazzi devono essere guidati a usarla in modo corretto, per non rimanere impigliati in quello che potrebbe essere più grande di loro. In particolare continuare a usare parole che anche nella vita reale possono causare danni davvero molto seri, risultando offensivi e ostili. Invece i ragazzi dovrebbero imparare a non usare le parole ostili che possono far male. A loro e agli altri.
- Ringrazia sempre chi ti dà una mano, ti presta le sue cose e ti vuole bene.
- Non litigare, è proprio brutto. Impara a chiedere scusa per primo per tornare amici.
- Che bello essere circondati di persone che ti amano.
Il Manifesto della Comunicazione Non Ostile è un ottimo sistema per evitare di portare nella vita sociale quelle parole violente che possono causare davvero molti danni. Stiamo parlando di una campagna del 2017 realizzata da giornalisti, insegnanti, comunicatori, influencer, manager per evitare che venga usato un linguaggio ostile nei media e in rete.
Parole O_Stili vuole proprio essere un modello di esempio anche per i più piccoli. Perché è proprio dai bambini che bisogna partire per poter evitare di avere in futuro ragazzi e adulti che non sanno comunicare su internet e sui social.