Credeva di valere qualcosa ma alla fine, questa infermiera ha scoperto la verità
Credo che ogni lavoro merita rispetto, specie se parliamo di uno di quelli che contribuiscono a salvare una vita. Quando si sbaglia, si viene criticati e quando si ha successo, siamo tutti bravi. Oggi volgiamo parlarvi di Caitlin Brassington, un’infermiera che ha deciso di scrivere un post su Facebook, come risposta ad una sua conoscente che non ha apprezzato ciò che è.
L’infermiera viene vista come una specie di inutile figura all’interno di un ospedale ma non è così. Un’infermiera, per chi non lo sa, ha studiato! Un infermiera aiuta a salvare le vite e si prende cura dei pazienti, da quelli che hanno solo bisogno di una flebo a quelli che non possono ne lavarsi ne andare in bagno da soli. Caitlin quel giorno aveva appena staccato da un lunghissimo turno e si era fermata a comprare qualcosa al supermercato.
Qui ha incontrato una sua vecchia conoscente, che era molto che non vedeva e che non sapeva che lavoro facesse. Quando l’ha vista con il camice addosso, le sue parole sono state poche ma pungenti: “ah, sei SOLO un’infermiera”.
“SOLO UN’INFERMIERA. Ritornavo da un lungo e stressante turno di lavoro, indossavo ancora il camice. Mi sono fermata a comprare il latte ed ho incontrato questa mia vecchia conoscente. Non mi aveva mai visto in divisa ed è rimasta sorpresa quando ha visto che io fossi ‘solo un’infermiera’. Wow… in tutti i miei anni di carriera, 18 per la precisione, ho sentito tante volte questa frase e adesso era rivolta proprio a me.
Io sono solo un’infermiera, una che ha aiutato i bambini a nascere, a farli respirare per la prima volta, ho tenuto la mano ai pazienti morenti, per farli sentire protetti e amati, mentre esalavano l’ultimo respiro. Eppure sono solo un’infermiera. Ho consolato genitori che avevano visto la vita scivolare via dai loro figli, ho rianimato pazienti, sono stata per 18 anni, gli occhi, le mani e le orecchie dei medici.
Ho imparato a riconoscere le malattie e so come curarle, so esaminare i polmoni di un bambino. Posso guidare e istruire i tirocinanti. Rinuncio ai Natali, compleanni, recite e molto altro, rinuncio alla mia famiglia per salvare una vita, eppure sono SOLO un’infermiera.
Vedo sangue, ricucio ferite, rianimo un corpo, grande o piccolo, giovane o vecchio, durante un arresto cardiaco, eppure sono solo un’infermiera! Sono in grado di calcolare il dosaggio di un medicinale in base al peso dell’adrenaline o amiodarone. Io salvo vite e so salvarle!
QUINDI SI, SONO SOLO UN’INFERMIERA E SONO ORGOGLIOSA DI ESSERLO!”